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Per la musica, l’amplificatore è come il motore per l’auto: da lui dipende infatti la potenza del suono. Ma non solo: se la vostra “auto” è un giradischi, allora il “motore” deve essere quello giusto!

[articolo integrale pubblicato su Vinyl n.14]

Il compito di un amplificatore è quello di amplificare: semplice no? I suoi pregi e difetti sono quindi riassumibili in una domanda secca: quanto è potente il suono? Alla quale i più pignoli (anche la musica ha i suoi nerd), aggiungeranno la domanda su quanta distorsione causa sotto sforzo.

Per la potenza la risposta è semplice: oltre un certo limite è inutile. Se la stanza è di quattro metri per quattro bastano 25 Watt per canale. Esagerando potete usarne fino a 60. Di più è puro esibizionismo.
Per la distorsione, potete fare una prova: indossate una cuffia (per essere sicuri di sentire solo i rumori dell’amplificatore e non quelli dei vicini o del frigo) e alzate il volume piano piano fino al massimo per capire se in sottofondo emergono rumori e ronzii strani. L’ideale è alzare il volume a fine traccia, quando il vinile è silenzioso. Verificate poi, per esclusione, che i rumori molesti non arrivino dalle casse o dal giradischi stesso.

Che cosa serve

Per scegliere l’amplificatore ideale dovete guardarlo da dietro: l’amplificatore giusto ha l’ingresso RCA (la classica spina doppia bianca e rossa) chiamato “phono” specifico per i giradischi, ovvero preamplificato per leggere il segnale di ingresso proveniente dal giradischi, che è molto più basso di quello che arriva da altri lettori.

Gli altri ingressi sono: quello per il lettore Cd, per la radio (o tuner), per il registratore (tape), quest’ultimo con anche la versione in uscita per registrare, e infine un ingresso network per vari tipi di lettori musicali extra. Fine. Gli altri ingressi sono inutili: Dvd, televisione, eventuali altri ingressi non fanno parte del gioco.

[foto di Thomas Breher da Pixabay / continua con la seconda parte]