“Soul è una parola che indica una performance intensa e drammatica capace di raggiungere il cuore di chi ascolta. Significa che il cantante sta dicendo qualcosa, un qualcosa che va oltre le parole del testo”. Queste parole di Bob Rolontz, scritte per Otis Redding nel 1965, hanno fatto scuola. Partendo da queste ripercorriamo il meglio di 5 decenni di soul in vinile

Condividi su

Il Soul è una musica che comunica emozione, passione, intensità, calore. La parola soulin inglese significa “anima”, e non può che indicare uno stile musicale capace di tirare fuori l’anima appunto. In questo senso, il “soul” segue le orme del “blues”, come un sentimento espresso in musica che con le note diventa un messaggio morale e spirituale che va ben oltre il senso letterale dei testi.

Ovviamente la musica soul nasce da un incontro tra la musica di dio e quella del diavolo, ovvero tra il gospel e il rhythm and blues, il sacro e il profano della musica dei neri d’America. È Ray Charles nel 1954 a dare il via a tutto con “I’ve Got a Woman”, dove il tripudio estatico del gospel diventa un modo per cantare l’amore per una donna. Seguiranno “Hallelujah” e “I Love Her So” nel 1956, così come “What I’d Say” del 1959, con vocalizzi sempre più apertamente sensuali. La commistione tra anima e corpo, passione e spiritualità, è tipica del Soul. Nel 1957 “You Send Me” è il primo grande successo di un cantante nero dall’ugola di velluto, Sam Cooke, che scalerà le classifiche pop con altri classici del black pop come “What A Wonderful World”, “Chain Gang” e il suo brano più memorabile, “A Change is Gonna Come”, un inno della lotta per i diritti civili nell’America degli anni ’60.

La voce struggente di Otis Redding, quella tenorile di Wilson Pickett o il falsetto di Marvin Gaye raccontano i tanti modi di cantare il soul. Per non parlare dei due stili di produzione che distinguono il suono Motown, l’etichetta di Detroit che ha avuto nella sua scuderia Stevie Wonder, Smokey Robinson, Marvelettes, Supremes, Martha & The Vandellas, e quello della Stax di Memphis, che ha lanciato Otis Redding, Wilson Pickett, Sam & Dave e molti altri, con un sound più brioso, diretto e basato sui fiati e dove la parte del leone la faceva la house band, Booker T. and the MGs, guidata dal basso di Donald Duck Dunn, dalla chitarra di Steve Cropper e dall’organo di Booker T. Jones. Il cammino del Soul viaggia a braccetto con quello del rhtyhm and blues, per non parlare delle incursioni di Ray Charles o di Solomon Burke nel country. Da una costola del Soul, in arte James Brown, nasce poi il funk, capace a sua volta di influenzare intere generazioni di artisti, da Sly Stone a Isaac Hayes. Per arrivare fino al rap di oggi. E oltre.

 

La cronologia del soul

1954 A dicembre Ray Charles pubblica per la Atlantic il 45 giriI’ve Got A Woman che unisce il gospel e lo spiritual al blues.

1957 You Send Meè il primo grande successo pop di Sam Cooke, anche lui passato dal gospel all’r&b. Morirà giovanissimo tragicamente, ma la sua voce influenzerà tantissimi cantanti soul.

  1. What I’d Say, spettacolare fusione di gospel, blues e rock and roll, è uno dei brani che annunciano la grande stagione del soul.
  2. Solomon Burke inizia a incidere per la Atlantic e si dimostra tra i nomi nuovi più ispirati di questa nuova musica.
  3. Gli Impressions di Curtis Mayfield incidono il loro brano simbolo People Get Ready. Otis Redding pubblica Otis Blue, uno dei dischi più importanti della musica soul. Papa’s Got a Brand New Bagdi James Brown ispira la nascita del funk.
  4. Mentre Aretha Franklin stupisce tutti con I Never Loved a Man the Way I Love Youe si appresta a diventare la “regina del soul”, Otis Redding è il mattatore del festival di Monterey ma nello stesso anno perde la vita in un incidente aereo.

1971 Lo splendido album di Marvin Gaye What’s Going One l’altrettanto importante There’s A Riot Going Ondi Sly Stone sono un esempio dell’influenza che il funk sta portando nella musica soul.

 

LE ORIGINI

Clyde McPhatter & The Drifters, Clyde McPhatter & The Drifters, 1956, Atlantic

Uno degli inventori della musica soul, con le storiche hit “Honey Love” e “White Christmas”.

Ray Charles, Ray Charles, 1957, Atlantic

È il disco delle memorabili hit “Mess Around”, “I Got a Woman” e “Drown In My Own Tears”.

Here’s Little Richard, Little Richard, 1957, Speciality

L’album si apre con “Tutti Frutti”. È il disco che ha unito neri e bianchi e che ha gettato le basi del soul.

Please, Please, Please, James Brown and The Famous Flames, 1958, King Records

L’anima di tutto. Uno dei più importanti dischi del “Padrino” del soul.

At Last!,Etta James, 1961, Argo

Uno dei 50 migliori album di tutti i tempi («Rolling Stones»). Tra le sue hit la memorabile “All I could do was cry”.

Twistin’ The Night Away, Sam Cooke, 1962, RCA Victor

L’album più importante di Sam Cooke, The King of Soul”, titolo ottenuto proprio grazie alla hit “Twistin’ The Night Away”.

Don’t Play That Song!, Ben E. King, 1962, ATCO

Contiene la hit del ‘61 “Stand By Me” e ha incoronato B. E. King come uno dei più importanti musicisti soul di tutti i tempi.

Rock N’ Soul, Solomon Burke, 1964, Atlantic

Contiene la hit “Cry to Me”e “Just Out Of Reach” e segna il passaggio dal R&B a al soul.

 

GLI ANNI SESSANTA

The Miracles Doin’ Mickey’s Monkey, The Miracles, 1963, Tamla

Prima del grande successo, i Miracles avevano già inventato il soul, nella sua versione più ballabile.

Pain In My Heart, Otis Redding, 1964, ATCO

Simbolo del soul anni 60, il debutto di Redding con “That’s What My Heart Needs”e “Mary’s Little Lamb”.

Runnin’ Out Of Fools, Aretha Franklin, 1964, Columbia

Disco simbolo del primo periodo di Aretha Franklin, reso celebre dalla hit “Runnin’ Out Of Fools”.

Second Album, Four Tops, 1965, Motown

La definizione del soul made in Motown, con le loro hit più celebri, come “I Can’t Help Myself” e “Something About You”.

In The Midnight Hour, Wilson Pickett, 1965, Atlantic

I gloriosi anni 60 del soul. Imperdibile, contiene “In The Midnight Hour” e “Don’t Fight It”.

Going to a Go-Go, Smokey Robinson and The Miracles, 1965, Tamla

Disco insostituibile per la storia del soul, contiene “Going To A Go-Go”, “Ooo Baby Baby”, “My Girl Has Gone” e “The Tracks Of My Tears”.

Gettin’ Ready, The Temptations, 1966, Gordy

Disco emblema della formazione nel periodo “Classic Five”, contiene due hit indimenticabili: “Get Ready” e “Ain’t Too Proud To Beg”.

I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama, Janis Joplin, 1969, Columbia

Il ritorno al soul di Janis Joplin, nel suo ultimo album prima di morire.

 

GLI ANNI SETTANTA

There’s a Riot Goin’ On, Sly and The Family Stone, 1971, Epic

Dal soul al funk psichedelic: è uno dei dischi più influenti e importanti della storia del soul.

What’s Going On, Marvin Gaye, 1971, Tamla

Album impegnato socialmente e di immenso valore musicale.

Music Of My Mind, Stevie Wonder, 1972, Tamla

È il punto più alto di Stevie Wonder, un successo indimenticabile.

Smokey, Smokey Robinson, 1973, Tamla

Classico funk-soul e primo disco solista di Smokey Robinson.

Let’s Do It Again, Staple Singers / Curtis Mayfield, 1975, Curtom

È un successo planetario e un’opera imprescindibile nel soul anni ‘70.

Acid Queen, Tina Turner, 1975, United Artists

Secondo album solista della regina, commistione tra rock, soul e funk.

Commodores, The Commodores, 1977, Motown

La grande voce solista di Lionel Ritchie, apice della band e pietra miliare soul funk.

Baby It’s Me, Diana Ross, 1977, Motown

R&B, soul e disco sullo stesso album, importante.

 

GLI ANNI OTTANTA

Hotter than July, Stevie Wonder, 1980, Tamla

Stevie Wonder inaugura la nuova stagione del Soul. Contiene le hit “I Ain’t Gonna Stand For It”, “Happy Birthday” e “Lately”.

Searching For The Young Soul Rebel, Dexys Midnight Runners, 1980, Parlophone

New wave e soul all’inglese.

Thriller, Michael Jackson, 1982, Epic

Apre gli anni ’80 con uno dei successi più venduti di sempre.

Can’t Slow Down, Lionel Ritchie, 1983, Motown

È il definitivo successo di Ritchie e lo incorona a re delle ballate soul.

Diamond Life, Sade, 1984, Epic

Fusione made in UK tra lo smooth-soul e il quiet-storm.

Purple Rain, Prince And The Revolution, 1984, Warner

Uno dei dischi più famosi di tutti i tempi.

Café Bleu, The Style Council, 1984, Polydor

L’anima moderna dello stile soul-jazz.

Men and Women, Simply Red, 1986, Elektra

I Simply Red prima di diventare commerciali.

 

VERSO IL NUOVO MILLENNIO

Dangerous, Michael Jackson, 1991, Epic

A dieci anni di distanza, Michael Jackson è ancora il meglio del meglio.

Sons Of Soul, Tony! Toni! Toné!, 1993, Mercury

Apogeo (doppio platino) della band.

II, Boyz II Men, 1994, Motown

Forse il miglior disco soul degli anni ‘90 in assoluto.

Rhythm Of Love, Anita Baker, 1994, Elektra

Apogeo del soul-jazz anni ’90.

Shine, Estelle, 2008, Atlantic

La miglior rappresentante del neo soul.