Un testamento musicale e un estremo saluto ai fan: Blackstar di David Bowie è un album denso, carico di messaggi. A partire dalla copertina con le sue misteriose Easter egg

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David Robert Jones – alias David Bowie, alias Ziggy Stardust, alias The Thin White Duke – dopo una vita e una carriera così stellari non poteva fare altro che salutare palchi e mondo con una mossa da gigante. Ossia con un album di addio, inciso consapevolmente agli sgoccioli della sua esistenza, pregno di messaggi e confessioni, come è Blackstar. Al netto della musica (che mostra un Bowie in gran forma artistica, desideroso di sperimentare e avvicinarsi ad atmosfere jazzate), il disco è tutto da scoprire già dalla copertina, che è differente nella versione Cd o Lp. La prima colpisce molto, con una stella nera su sfondo bianco; la seconda però è ancora più misteriosa, inquietante e cupa, tutta nera con un foro a forma di stella che fa vedere il vinile, nerissimo anch’esso. L’autore della grafica è Jonathan Barnbrook, già collaboratore di Bowie per le copertine di Heathen(2002), Reality(2003), The Next Day(2013) e Nothing Has Changed(2014). Proprio lui ha spiegato alla rivista Dezeen, nel 2015, che al primo impatto quella creazione è stata accolta con scetticismo dal pubblico: “In tanti hanno detto che era una copertina schifosa, fatta in cinque minuti. Ma c’è un grosso fraintendimento a questo proposito”. L’autore continua spiegando: “Bowie stava facendo i conti la propria mortalità e l’artwork lo comunica. Già la scelta di usare il simbolo della stella nera, invece di scrivere Blackstar, trasmette un senso di conclusione, di oscurità e semplicità, elementi che si riflettono anche nella musica”. Inoltre, la citata semplicità è solo apparente, in quanto la copertina nasconde diverse Easter egg, ossia “sorprese” che vanno scovate e individuate. Per esempio, se esposta a luce UV-A, diventa blu fluorescente mentre se viene lasciata alla luce solare si materializza un magnifico disegno di un cielo stellato… E queste sono solo due delle molte chicche. Nel corso degli anni i fan ne hanno scoperte altre, documentandole online. A quanto pare non tutte sono ancora state identificate (l’ha affermato proprio Barnbrook, in sede di intervista). Sembra anche che Bowie stesso non fosse a conoscenza di tutti i segreti dell’artwork, per via di uno screzio con l’autore, mentre il produttore Tony Visconti ha più volte dichiarato di essere stato tenuto all’oscuro di tutto.

 

 

COMPLEANNO

Blackstarè uscito l’8 gennaio 2016 per il 69esimo compleanno di Bowie. Due giorni dopo l’artista inglese è mancato, vittima di un cancro che lo divorava da tempo.

ECLETTICO BARNBROOK

Grafico e film maker, Barnbrook si è distinto per l’invenzione di diversi font dal nome peculiare: Bastard, False Idol, Infidel, Moron, Sarcastic, Shock & Awe…

TUTTI AMANO BLACKSTAR

All’uscita, l’album ha scalato le classifiche. Oltre a balzare subito al primo posto in Inghilterra e USA, è arrivato al top in 24 Paesi.

NASA CALLING

La stella che svetta sulla copertina di Blackstarè accreditata ufficialmente alla NASA, l’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche degli Stati Uniti.