Un miliardo e seicento milioni di streaming per il brano del 1975 che ritrova vita anche grazie al film omonimo in sala

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Il dato arriva da Universal Music. Il risultato segue l’onda del film omonimo in questi giorni al cinema. Bohemian Rhapsody diventa così la canzone più trasmessa del 20esimo secolo. 

Tratta dall’album A Night at The Opera (1975 e riproposto nella nostra collezione Queen The Vinyl Collection) dura oltre sei minuti e, lo scorso mese, è rientrata in classifica nella top 100 di Billboard. 

Primo brano a ottenere un successo enorme nella storia della band inglese, tanto da entrare nella Top 10 in Usa e restare per nove settimane prima in classifica in Inghilterra, è espressione di tutta la grande forza dei Queen. Come racconta molto bene anche Bohemian Rhapsody – il film, che ripercorre la storia della band e del suo leader Freddie Mercury. 

Un numero di ascolti impressionante (tra Spotify, Apple Music, Deezer e Youtube, senza contare le copie vendute) che riesce a superare il record di Smell Like Teen Spirit dei Nirvana e Sweet Child O’Mine dei Guns’N Roses. 

Il disco:

A Night At The Opera viene completato all’inizio di novembre del 1975 e pubblicato con l’approvazione dei critici di tutto il mondo alla fine di quello stesso mese. Ben presto diventa il primo album dei Queen al numero uno in classifica e anche il primo a ricevere il disco di platino. In USA entra nella Top 5 e ottiene il disco d’oro, anche grazie all’aiuto dei loro tour in Nord America e in Canada nei mesi precedenti. 

Il brano:

Il 31 ottobre 1975, quattro settimane prima dell’uscita di A Night At The Opera, viene pubblicata la composizione più celebre di Freddie Mercury, la sua opus magnum, il suo capolavoro, la sua opera d’arte – chiamatela come volete, nel corso degli anni è stata usata ogni definizione – Bohemian Rhapsody, che coglie completamente alla sprovvista il mondo e anche gli altri artisti. È il primo dei due soli singoli presi dell’album e, abbinata a I’m In Love With My Car di Roger, diventa una hit globale di dimensioni colossali, rimanendo al numero uno in UK per nove settimane consecutive e sbaragliando le classifiche anche in molti altri Paesi. 

“Rhapsody”, come la chiama spesso Mercury, ben presto diventa una delle canzoni da sei minuti più rispettate e amate della storia della musica e consegna a Freddie il suo secondo premio Ivor Novello nel gennaio 1976, da lì in poi vincendo ogni possibile premio nel mondo della musica. Questo capolavoro geniale di livello internazionale è stato spesso votato come miglior canzone di tutti i tempi, è stato acclamato come “La canzone del Millennio”, comparendo anche nel Guinness Book of Records come “canzone numero uno di tutti i tempi”. Nonostante la resistenza iniziale della casa discografica a pubblicare una traccia rock operistica da sei minuti come singolo, “Bohemian Rhapsody” vende oltre un milione e 250 mila copie nel solo Regno Unito al momento della pubblicazione il 31 ottobre 1975. 

Freddie commenterà più volte nel corso degli anni la sua canzone più nota, a differenza di quanto fa con il resto dei suoi brani: «Rhapsody’ era qualcosa che volevo fare da tanto. Non ci avevo pensato molto negli album precedenti ma quando siamo arrivati al quarto album ho sentito che era giunto il momento di realizzarla. Ha richiesto molta riflessione. Certe canzoni hanno bisogno di questo stile pomposo. Ci ho lavorato come un matto. Sono molto soddisfatto dell’elemento operistico della canzone. Volevo essere esagerato e stravagante nella parte vocale perché vengo sempre paragonato ad altre persone, e questo è stupido. Se ascoltate attentamente la parte operistica vi renderete conto che non ci sono paragoni possibili: è semplicemente quello che volevamo. Molte persone hanno criticato aspramente ‘Bohemian Rhapsody’. Ma a che cosa potete paragonarla? Ditemi un solo gruppo che ha fatto un singolo operistico. Non mi viene in mente nessuno. Eppure noi non l’abbiamo fatta solo per essere unici: è successo e basta. ‘Rhapsody’ è figlia di un’epoca precisa. Che era quella giusta per lei. A essere sinceri se la pubblicassimo oggi non penso diventerebbe una grande hit. Non sto cercando di fare il modesto o qualcosa del genere, sto solo dicendo che all’epoca le sensazioni e l’atmosfera erano giuste per quel genere di registrazione maestosa». 

Curiosamente, “Bohemian Rhapsody” non è stata la prima scelta della band per il singolo, come ha rivelato Freddie all’epoca: «Abbiamo iniziato a pensare al singolo a metà registrazione dell’album. C’erano alcune alternative in ballo. A un certo punto abbiamo pensato a ‘The Prophet’s Song’ di Brian ma alla fine ‘Rhapsody’ ci è sembrata quella giusta». Per fortuna.