Esce il 20 novembre in vinile Padroni di Niente, il nuovo album di inediti di Fiorella Mannoia che pone le attenzioni sull’uomo e la sua umanità

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Otto canzoni, inedite, nate da un periodo storico ben preciso, quando l’isolamento inaspettato l’ha portata a riflettere sull’essenza di noi essere umani, sui nostri bisogni, su quello che conta davvero. Con una copertina ispirata al quadro “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Firedrich dove però l’artista si trova di fronte a una città distrutta, per questo album Fiorella ha coinvolto gli autori con cui collabora da sempre (Amara, Cesare Chiodo, Bungaro) e  altri che è felice di ospitare (Edoardo Galletti e Simone Cristicchi), tra cui Niccolò Moriconi, in arte Ultimo per la sua Chissà da dove arriva una canzone, singolo apripista del progetto. E, come nel precedente, anche in questo l’ultima traccia regala uno spazio un nome emergente della musica, in questo caso Olivia XX che duetta con lei in Solo una figlia. 

Come è nato questo album?

Nasce da un momento specifico, è stato concepito durante il primo lockdown. In quel momento i nostri pensieri volavano alti, ci interrogavamo tutti sul senso della nostra vita, su dove stavamo andando, che senso avesse tutto questo. Si parlava quasi di un nuovo Umanesimo, della necessità di rimettere al centro l’uomo a scapito del profitto che invece è il grande protagonista della nostra realtà. La natura si stava riprendendo i suoi spazi. Ci si guardava dentro. Ci sentivamo uniti tra noi, sentivamo quasi una coesione di popolo. Cantavamo dalle finestre. In quel momento che ha colto tutti alla sprovvista, mi sono ritrovata a parlare tanto con Amara. Con lei mi interrogo spesso sul senso della vita, facciamo grandi riflessioni. Stiamo ore al telefono e dalle nostre chiacchierate molto spesso nascono canzoni. In quel caso parlavamo di noi occidentali che ci sentiamo sempre padroni di tutto. Ma è bastata una piccola entità, è bastato un virus, per farci capire che in realtà non siamo “padroni di niente”.

Non affronti temi politici. 

Non c’è politica perché è nato in un momento specifico in cui eravamo tutti sospesi, a riflettere sull’essenza. Riflette i pensieri di quei momenti. Tutte le opere che siano canzoni o libri o film risentono del momento in cui sono stati concepiti. Oggi non sarebbe nato così, è già tutto cambiato. Adesso siamo preoccupati del nostro futuro, del dover scegliere tra salute e lavoro, sapendo che c’è tanta paura. Se non muori di Covid rischi di morire di fame. Se fosse nato oggi questo album avrebbe assorbito questa atmosfera.

Qual è il filo conduttore delle canzoni? 

La speranza. Tranne l’ultima traccia, che come nel disco precedente, ho voluto lasciare a un’artista emergente che mi ha colpito e che finisce male, ogni altra canzone ha dentro la speranza.

Come è nata la collaborazione con Ultimo? 

Ci siamo conosciuti a cena a casa di un amico comune. Ci siamo piaciuta, ci siamo scambiati le nostre idee. Niccolò è molto chiuso, molto introverso, ma anche molto curioso. La curiosità è una caratteristica fondamentale per un artista. Siamo diventati amici ci scambiamo messaggi. Da lì è nata la canzone.  L’aveva scritta, me l’ha offerta. Non ho mai creduto nelle collaborazioni a tavolino. Deve nascere un legame. Di amicizia, di piacere di stare insieme, di visione comune. Altrimenti è difficile cantare una canzone di qualcuno che non la pensa come te. Una canzone deve rispecchiare le tue idee.

Come mai ci sono solo otto tracce? 

Per sottolineare l’essenzialità del periodo che stiamo vivendo. Ho scelto di inserire soloo quelle nelle quali io e il mio team credevamo. Abbiamo escluso quelle carine ma non convincenti. Preferisco un album che fa venire voglia di essere ascoltato, senza saltare tracce.

Le canzoni hanno un tempo? 

Le belle  canzoni mettono d’accordo tutti. Non hanno età anagrafica. O Sono belle o sono brutte. O ci piacciono o non ci piacciono. Ma non è che una canzone suona vecchia o giovane. Certo risente del momento storico che sta vivendo, ma rimane una canzone. E rimangono lì per chi le vorrà ascoltare.

Quanto contano per te le parole? 

Le parole sono importanti, ci distinguono dal mondo animale. La parola però può essere un’arma. Racconti  il falso, calunni. Nei social la parola viaggia senza nessun ritegno. La gente dice qualsiasi cosa- Per fortuna la vita lì dentro non è la vita vera. Dietro a una tastiera ci sono frustrazioni, ma se perdiamo il confronto, se smettiamo di scambiare tra noi i pensieri non potremo mai cambiare niente. Perché non  possiamo più cambiare il mondo. Ma possiamo cambiare noi.

 

 

Le date del Padroni di Niente Tour, prodotto da F&P

12 MAGGIO – BOLOGNA – Europauditorium

13 MAGGIO – TORINO – Teatro Colosseo

15 MAGGIO – MANTOVA – Grana Padano Theatre

18 MAGGIO – ANCONA – Teatro delle Muse

20 MAGGIO – BARI – Teatro Team

22 MAGGIO – NAPOLI – Teatro Augusteo

23 MAGGIO – ROMA – Auditorium Parco della Musica

26 MAGGIO – BERGAMO – Teatro Creberg

28 MAGGIO – BASSANO DEL GRAPPA (VI) – Pala Bassano 2

29 MAGGIO – BRESCIA – Teatro Dis_Play

31 MAGGIO – MILANO – Teatro degli Arcimboldi

23 LUGLIO – FIRENZE – Piazza SS Annunziata

Padroni di niente la tracklist: ‘Padroni di niente’ (Amara), ‘Chissà da dove arriva una canzone’ (Ultimo), ‘Si è rotto’ (Enrico Lotterini, Fabio Capezzone, Fiorella Mannoia), ‘La gente parla’ (Amara, Simone Cristicchi), ‘Sogna’ (Edoardo Galletti, Fiorella Mannoia), ‘Olà’ (Bungaro, Cesare Chiodo, Fiorella Mannoia), ‘Eccomi qui’ (Bungaro, Cesare Chiodo, Carlo Di Francesco) e ‘Solo una figlia’ (con Olivia XX) (Arianna Silveri).