Sei nuovi brani, un duetto con Sting, e un tour annunciato per maggio 2021. Il nuovo album di Zucchero esce in triplo vinile colorato. Da collezionare

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(Foto Daniele Barraco)

D.O.C. Deluxe Edition è il nuovo album di Zucchero “Sugar” Fornaciari che esce in triplo vinile colorato. Sei nuovi brani tra cui September, il duetto con Sting. Nuove canzoni che nascono “in bottega”, con un continuo lavoro di ricerca e ascolto, che non guarda ai suoni che funzionano in radio, perché la musica, per Zucchero, non ha nulla a che fare con la moda, ma con la libertà, i nostri muri, il ritorno alla genuinità.

Qual è il filo conduttore tra le canzoni di D.O.C. e queste nuove canzoni?

D.O.C. è un album in cui, in ogni canzone, c’è un inizio di redenzione. Parlo di luce, di scia che sto cercando come nel brano Tempo al tempo. Questi brani aggiuntivi hanno la stessa luce di speranza. Sono una sua conseguenza.

Perché non un album nuovo?
Perché non mi piace fare cose simili. Il prossimo album avrà altri suoni, un’altra ricerca, un altro viaggio. Questi brani fanno parte del percorso di D.O.C.

La pandemia quanto ha colpito il tuo lavoro? 

Stavamo facendo le prove per i 150 concerti in giro. Nel primo stop è arrivata la depressione generale. Ma ho cercato di reinventarmi. D.O.C. per me è un album che si differisce dagli altri per suoni e produzioni. Ne sono molto geloso perché non è facile rinnovarsi restando se stessi. Non vedevo l’ora di eseguirlo dal vivo, è l’unico modo per capire se è entrato nel cuore della gente.

C’è ancora margine per fare rivoluzione con la musica?

Non aspettartele dal rock che è stato molto annacquato in questo momento. Il rap dei primi anni e qualcosa che c’è ancora, riesce a prendere il suo posto.  C’è ancora margine, ma mi auguro che il rock torni ad avere la sua funzione. Se no diventiamo tutti così buoni…

Come sta la creatività musicale in questo periodo, secondo te? 

Non mi chiedo come sta la creatività. Io lavoro tutti i giorni, come in bottega. Cerco di fare. Sono anche fortunato, vista l’età, di poter fare le cose che sento e che mi piacciono. Vado a sentire certi brani che mi riportano all’inizio della mia carriera e che sono attualissimi ancora. Con Guccini ho fatto Dio è morto, una canzone degli anni ’70. Ma è ancora attualissima e la sento come la sentivo quando uscì con i Nomadi. Non guardo l’attualità, non guardo dove va il mercato, se no avrei fatto brani per funzionare in radio. La fortuna di avere avuto una carriera lunga permette di invecchiare bene artisticamente. I miei esempi sono Johnny Cash, Tom Waits, James Taylor. Non strizzo l’occhio né cerco di essere giovanile e attuale.

Tra queste nuove canzoni, ce n’è una a cui sei più legato?

Don’t cry Angelina. Mi emoziona ogni volta di più.

Perché nei tuoi dischi ci sono sempre cover?

Il senso di fare una cover è permettere a un brano che non è molto conosciuto, facendolo tuo, in modo completamente diverso dall’originale. Quando sento una canzone o mi ricordo di una canzone del passato che mi piacerebbe fare, allora ci penso. E godo a farla. E la faccio. Ma non sarà mai una copia dell’originale. E non toccherò mai gli intoccabili. Imagine di Lennon non la toccherò mai.

Con Sting come è andata? Ci racconti un aneddoto?

Quando abbiamo girato il video di September lui lo ha voluto girare alle sei del mattino. Un problema per me che mi alzo all’una. Lui si alza presto perché fin da piccolo si alzava così presto, per aiutare il padre, lattaio, a consegnare il latte. E così nel video forse si vede che io sono stanco, mentre lui ha avuto anche il tempo di fare un bagno in piscina, prima, per fortificarsi.

Oltre a Sting, in questi ultimi mesi hai preso parte a molte collaborazioni. 

Dire grazie a questa pandemia è oltraggioso, ma per via della pandemia io e i miei colleghi ci siamo sentiti più del solito. Ho lavorato anche con Bono, per la sua canzone dedicata all’Italia. Ho fatto con Michael Stipes Amore adesso, basata sulle sue parole in inglese, a Venezia, in una piazza San Marco completamente vuota. Ho fatto molte cose, non possiamo stare fermi.

Nel futuro? 

Le istruzioni è ora che si prendano a carico le maestranze. Io continuo a suonare. Ma aspetto che tutto possa ripartire. Lo streaming è meglio di niente, ma è tutta un’altra storia, soprattutto per come sono fatto io e per la musica che faccio.

Il mondo va avanti sui social, tu? 

I social stanno a me come una cravatta al maiale.

 

LE DATE DEL TOUR

Queste le 14 date di ZUCCHERO “SUGAR” FORNACIARI previste all’Arena di Verona nel 2021:

23 APRILE 2021  ARENA DI VERONA (recupero data del 22 settembre 2020)

24 APRILE 2021  ARENA DI VERONA (recupero data del 23 settembre 2020)

25 APRILE 2021  ARENA DI VERONA (recupero data del 24 settembre 2020)

27 APRILE 2021  ARENA DI VERONA (recupero data del 25 settembre 2020)

28 APRILE 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 26 settembre 2020)

29 APRILE 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 27 settembre 2020)

30 APRILE 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 29 settembre 2020)

1 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 30 settembre 2020)

2 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data dell’1 ottobre 2020)

4 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 2 ottobre 2020)

5 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 3 ottobre 2020)

6 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 4 ottobre 2020)

7 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 6 ottobre 2020)

8 MAGGIO 2021 – ARENA DI VERONA (recupero data del 7 ottobre 2020)