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Per la quinta volta al Festival di Sanremo, canta una canzone scritta da Vasco Rossi (insieme a Roberto Casini, Gaetano Curreri e Andrea Righi). Il 14 febbraio esce la riedizione di Grandissimo, l’album dei suoi primi 25 anni, vissuti “alla Grandi”, che contiene oltre al brano di Sanremo un altro inedito.

[intervista di Silvia Gianatti – Foto: Arash Radpour]

Il 19 e 20 giugno aprirà i concerti di Vasco Rossi a Roma al Circo Massimo. Irene Grandi torna al Festival di Sanremo in grande forma, con la grinta che l’ha contraddistinta in questi 25 anni di carriera.

È la terza volta che Vasco scrive un brano per lei: la prima volta nel 2000 (La tua ragazza sempre)poi nel 2003 (Prima di partire per un lungo viaggio). E il 14 febbraio esce l’edizione speciale del suo ultimo album Grandissimo, il disco dei suoi primi 25 anni di carriera. L’album ha tre anime: i brani del presente (con l’inedito Devi volerti bene che la stessa Irene ha firmato con Curreri, Romitelli, Casini e Pulli), i classici del suo repertorio (sei, proposti nei duetti con Sananda Maitreya, Loredana Berté, Levante, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli e Stefano Bollani) e le hit in versione live (ancora sei). A Sanremo canta Finalmente io.

L’altra sera hai aperto la settantesima edizione del Festival di Sanremo..

«Ho molti ricordi di Sanremo, è stato un regalo ricevere una canzone di Vasco per il mio venticinquesimo compleanno. Aprire la settantesima edizione del Festival è stato emozionante, ne sono stata onorata».

Finalmente io è un brano in cui si sente la firma di Vasco, che ha deciso di regalartelo.

«C’è una sensazione di forza nelle canzoni di Vasco. Riesce a tirare fuori la mia grinta. Mi piace nella mia carriera spaziare, dal 2010 in poi ho fatto tante variazioni, uno dei miei pregi credo sia l’essere eclettica nel modo di concepire la musica. È stato un po’ come tornare a casa».

Avrebbe potuto cantarlo.

«È un onore poter condividere un testo che avrebbe potuto cantare lui. È una canzone in cui si racconta quello che può provare un artista. Il senso di disagio, di mancanza che tutti noi esseri umani cerchiamo di colmare in questa vita e che l’artista ha l’opportunità di trascendere. Perché quando siamo su un palco e facciamo la nostra cosa è come se vivessimo un momento senza tempo. Credo però che ci sia una sfumatura un po’ femminile. La donna che canta, la sirena, la voce che ti attrae e ti affascina Vasco l’ha colta e forse per questo me l’ha regalata».

L’ha adattato a te?

«È una canzone fatta su misura per me. Ci è voluto del tempo per confezionarla. La sensibilità di Vasco ha voluto che non si volesse accontentare, è molto riflessivo e pensante. Ha aspettato il momento giusto su una canzone che potesse descrivermi. Credo di piacergli per come sono veramente. Finalmente io è un titolo bellissimo, una dichiarazione di presenza dell’essere se stessi. Le canzoni mi devono rappresentare fino in fondo. Gli artisti sono sempre in evoluzione. Il cambiamento ci rinnova, fino a due tre e mesi fa non mi sentivo così “io” come ora».

Nella serata delle cover di oggi, giovedì 6 febbraio, canti La musica è finita.

«Ho scelto una canzone a contrasto con Finalmente io. Meno energetica ma più melodica. È di Bindi e Califano, due autori che per me sono nell’immaginario degli autori maledetti, con quella malinconia e sensibilità dell’uomo di strada. La cantò Ornella Vanoni. Sul palco con me ho scelto Bobo Rondelli, altro autore fuori dal coro, che mi ricollega a questo amore che ho per queste figure dei fuori classe che non appartengono a nessuna scuola».

Ti sei emozionata, prima di salire sul palco?

«Quando salgo sul palco c’è sempre un po’ di nervosismo. Ma è necessario. La tensione crea concentrazione. La maturità e l’esperienza sono positive, fanno gestire meglio le emozioni. Conosci la tensione, sai che ci deve essere. Me la sono quasi goduta».

Si parla molto di uomini e donne in questo periodo, anche nella musica.

«Sulla musica non ho mai fatto troppe distinzioni tra maschi e femmine. È sempre stato un mondo molto maschile, negli anni ’90 si faceva ancora più fatica. Ora è un momento importante per ritrovare un equilibrio nel rapporto uomo-donna, c’è molta attenzione anche per i fatti che succedono. Nello mondo dello spettacolo mi sembra un momento favorevole, a livello di numero le donne stanno aumentando. In passato c’erano Mina, la Vanoni, Rita Pavone, è sempre stato un mondo più maschile. È bene vedere che si stia aprendo alle cantautrici, alle autrici, c’è un importante mondo al femminile che sta emergendo».

Il 14 febbraio esce l’edizione speciale di Grandissimo.

«E’ un album che ho voluto in occasione dei miei 25 anni. Abbiamo fatto un bel lavoro sul live, con bellissimi concerti per promuoverlo. È nei concerti che mi sento al massimo delle mie forze, dove esprimo la mia potenzialità maggiore. Ho scelto un album di celebrazione, nonostante non ami guardare all’indietro, ho voluto riconoscermi un percorso fatto, con gli incontri che sono stati importanti per me. Ho voluto riproporre le collaborazioni, rinnovandole. Sono riuscita a prolungarle nel tempo. E sento di poter mostrare tutte le mie evoluzioni».