Condividi su

Un trio atipico, una formula originale, un singolo da leggenda.

[di Federico Pucci – cover story integrale pubblicata su Vinyl n.3]

All’inizio del 1978 i Police sono insieme da circa un anno.
Tutto è partito dall’incontro tra un giovane bassista di Newcastle, figlio di un lattaio e di una parrucchiera, e un batterista americano, figlio di due agenti dei servizi segreti. Una bizzarra combinazione, che genera qualcosa di unico, esotico e rivoluzionario in un’Inghilterra che è stata appena travolta dalla rivoluzione punk e vive la fioritura di una delle sottoculture più importanti, quella delle cosiddette Indie Occidentali.

La vera svolta per Sting e Stewart Copeland arriva però in due tappe.
La prima è l’ingresso in formazione di Andy Summers, chitarrista, di dieci anni più vecchio e con tante esperienze alle spalle, tra cui tre mesi on the road con la band tra prog e jazz Soft Machine e uno studio accademico di chitarra classica.
La seconda, la creazione di Roxanne, prima assoluta invenzione di genio per Sting, che approfitta del ricco retroterra di Summers per trovare una gamma di suoni allora abbastanza insolita nella scena post punk.

Outlandos d’Amour, l’album d’esordio

Pubblicata come singolo nell’aprile del 1978, Roxanne è il tassello centrale di Outlandos d’Amour, l’album d’esordio del trio, uscito a novembre.
I Police, dotati di finanze tutt’altro che stellari, incidono il disco in condizioni precarie a Leatherhead, nel Sud dell’Inghilterra, in uno studio di registrazione poco più che amatoriale costruito in un deposito caseario da Nigel Gray, che produrrà anche i successivi tre album del gruppo.

Il budget è ridotto, e il fratello di Stewart, Miles Copeland, divenuto manager dopo aver notato le potenzialità di Roxanne, promette a Gray di versargli altro denaro dopo la fine delle sessioni, che i Police realizzano nell’arco di sei mesi, infilandosi nei ritagli liberi lasciati da altri artisti.

Da Next to You

A chi non ha mai ascoltato i Police, il primo brano del disco può dare un’impressione diversa del trio. Eppure Next to You, pezzo di punk romantico a tutti gli effetti, senza traccia dei ritmi in levare giamaicani che hanno reso celebre il loro sound, è proprio figlio delle circostanze: culturali, di un Regno Unito che dopo i Sex Pistols ha abbandonato il proverbiale contegno, e materiali, per l’incisione non raffinata che rispecchia la verve combattiva del pezzo.

Circostanze che convincono Sting a riciclare alcune idee elaborate nella sua precedente esperienza con i Last Exit.
So Lonely è uno di questi casi: il bassista riutilizza due strofe dell’altrimenti sconosciuta Fool in Love.
Ma se quello era un blando plastic soul, questo brano che fonde reggae e punk è esattamente l’introduzione che serve per arrivare all’identità dei Police, il prologo perfetto per Roxanne.

…a Roxanne

La progressione armonica è quella pop per eccellenza, la stessa che si trova ovunque, da With or Without You a Poker Face. Eppure c’è già la bizzarra combinazione di soffice e ruvido, malinconico ed euforico, ossessivo e liberatorio che permea l’intera discografia del trio.

Solo la sintonia perfetta di tre animali da palcoscenico e la direzione ritmica di Copeland avrebbero potuto consentire la transizione tra le strofe dondolanti in levare e il ritornello dritto come un calcio, senza dare l’impressione di un singhiozzo insensato.

[continua con la seconda parte domenica 28]