Condividi su

Los Angeles, 1981: da un annuncio sul giornale nascono i Metallica, una delle rock band più influenti di sempre. Il loro primo storico album Kill ‘Em All e la rivoluzione nell’heavy metal sono solo a pochi demo di distanza.

[di Andrea Valentini – cover story integrale pubblicata su Vinyl n.8 – continua dalla pt. I]

Le session in studio

La tabella di marcia è piuttosto semplice: ogni giorno i Metallica arrivano al Music America nel primo pomeriggio e lavorano fino a mezzanotte. Poi vanno a rilassarsi – cioè a bere e far baldoria – per poi ripetere lo schema il giorno seguente.

Le session di registrazione vere e proprie durano tre settimane esatte. Tutto viene inciso su tracce separate, ma l’approccio resta – comunque – decisamente crudo e basilare. Paul Curcio: “Suonarono le tracce base live, con pochissime sovraincisioni”.  Il basso viene in gran parte ripreso facendolo entrare direttamente nel mixer e utilizzando una cassa come monitor, invece delle cuffie. Viene speso davvero poco tempo per trovare il sound della chitarra ritmica e ancora meno per la solista, entrambe registrate col Marshall di Hetfield. Hammett ricorda: “Quando toccò a me, il suono era in pratica già fatto. […] Trafficammo solo un pochino coi settaggi e poi iniziai a registrare i solo”.

La questione dei solo di chitarra in Kill ‘Em All è, peraltro, spinosissima; il motivo è legato alla cacciata di Mustaine poco tempo prima delle registrazioni e all’astio che ne è scaturito. Hammett ha in più occasioni offerto la propria versione dei fatti (e Mustaine non ha mai obiettato). Una delle ultime volte che ha parlato di questo argomento è stato su Guitar World, nel febbraio del 2008, e ha dichiarato all’intervistatore: “Al momento di entrare in studio, Johnny Z – il nostro manager – mi disse: ‘Lo sai che devi suonare gli assolo di Dave, vero?’. Io gli risposi: ‘Veramente non mi va proprio di farlo’. Allora Jon mi disse: ‘Perché non suoni uguale l’apertura di ognuno, così la gente penserà che stai facendo i solo di Dave, ma poi dopo sei libero di fare ciò che vuoi?’. Io gli risposi: ‘Ok, farò così’. A 20 anni, messo un una situazione del genere, non te la senti proprio di tirare troppo la corda, soprattutto se sei il nuovo arrivato, l’ultimo a essere salito a bordo. Così gli ho detto ‘Certo, va bene’ e ho fatto esattamente così. Ho suonato le prime battute della maggior parte dei solo e poi li ho cambiati. Quando ho modificato anche le parti iniziali l’ho fatto per migliorarle. E a tutti è piaciuto”. Dave Mustaine, a questo proposito, si è pronunciato in maniera sempre piuttosto fredda e velenosa, ma senza recriminare troppo.

Molto più interessante è invece la questione del cantato di Hetfield.  È innegabile che, in Kill ‘Em All, James sembri finalmente aver trovato un approccio vocale più duro e ruvido, adatto alla sua personalità – anche se non lo padroneggia ancora perfettamente. Forse non molti sanno, però, che fino all’ultimo momento il suo ruolo di cantante è stato quantomeno incerto, tanto che alla vigilia delle registrazioni Jon Zazula e Lars Ulrich hanno contattato John Bush, degli Armored Saint.

John Bush: “Al momento di andare in studio c’era il dubbio che James non se la sentisse di cantare, e non si sapeva se la band era d’accordo che lui cantasse. Però avevano visto suonare gli Armored Saint e – lo prendo come un grandissimo complimento – penso abbiano immaginato che avrei potuto dar loro una mano a rendere il sound dei Metallica differente. […] Johnny Z era il loro manager, allora, e mi telefonava – poi subito dopo mi chiamava Lars. Ma in quel momento gli Armored Saint stavano iniziando a diventare popolari e poi io e i ragazzi dei Saint eravamo cresciuti assieme, quindi dire ‘Ok, vi mollo per i Metallica, gente che non conosco’, francamente non era una cosa che mi sentivo di fare”.

Il disco è pronto

A dispetto di tutte le difficoltà, i Metallica in studio sono una macchina ben oliata. Hanno provato e riprovato i dieci brani da incidere, fino ad acquisire un automatismo totale. Jon Zazula rammenta: “Erano prontissimi. Avevano riarrangiato leggermente qualche pezzo, ma quelle dieci erano veramente le LORO canzoni. E infatti spesso li prendevamo in giro chiedendo: ‘Ragazzi, ma non sapete suonare qualche altra cosa?’”.

Il lavoro viene portato a termine, anche se i tempi tirati e una certa tensione con Paul Curcio non rendono l’esperienza memorabile, come sottolinea Hetfield in un’intervista rilasciata a Thrasher Magazine nel 1986: “Non avevamo nessuna vera esperienza in studio, quando registrammo Kill ‘Em All. Il nostro – se vogliamo chiamarlo così – produttore se ne stava lì seduto e cancellava i titoli delle canzoni da un blocco notes, mano a mano; ogni tanto diceva ‘Stasera, quando abbiamo finito, potremmo andare in un club. Ah, ecco: il caffé è pronto!’. Non aveva proprio niente da dire sui pezzi. In realtà credo che non avrebbe neppure osato mettere bocca, perché la nostra reazione sarebbe stata: ‘Vaffanculo! Sono le nostre canzoni!’. Il problema è che a livello di produzione, di suono, non ha dato nessun contributo. È così che abbiamo imparato sul campo come lavora un cattivo produttore”.

Dopo tre settimane, tutte le tracce sono state incise ed è il tempo di mixare. Un momento fondamentale per il risultato finale, ma i Metallica vengono estromessi dal processo. Kirk Hammett: “Quando tutto fu registrato, il produttore e l’ingegnere del suono decisero che avrebbero mixato l’album loro, da soli, e in pratica ci cacciarono fuori dallo studio. Aggiunsero tutti quei delay e quei riverberi, cose strane che noi non avremmo mai messo nel disco. Questo è il motivo per cui c’è molta differenza di sonorità tra Kill ‘Em All e Ride The Lightning. Ci sono anche cose che avremmo voluto rifare o aggiustare, ma non potemmo perché il tempo stringeva”.

[Foto:© Metallica © Blackened Recordings]

[continua mercoledì 28 maggio con la pt. III]