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Los Angeles, 1981: da un annuncio sul giornale nascono i Metallica, una delle rock band più influenti di sempre. Il loro primo storico album Kill ‘Em All rivoluziona l’heavy metal e ve ne abbiamo raccontato la genesi. Ora facciamo un passo indietro e torniamo ai demo tape…

[di Andrea Valentini – cover story integrale pubblicata su Vinyl n.8 – continua dalla pt. III]

Prima di giungere alla firma del contratto con la neonata Megaforce Records, i Metallica affrontano la classica trafila dei demo, ossia i nastri promozionali: negli anni Ottanta sono fondamentali per ogni band emergente, come biglietto da visita da consegnare al discografico di turno. Queste cassette, poi, circolano molto tra i metal kid, attraverso il circuito dei tape trader.

Power Metal

La demo-grafia dei Metallica non è particolarmente intricata e, a voler adottare un approccio scientifico, contempla solo tre titoli – nella migliore delle ipotesi. Il primo nastro è Power Metal (1982), che vede all’opera la formazione Hetfield, Ulrich, Mustaine e McGovney. Consta di quattro soli pezzi registrati nell’aprile del 1982 nel garage di McGovney e non ha un titolo, ma viene in seguito battezzato prendendo ispirazione dai biglietti da visita che lo accompagnano, fatti stampare dalla band per l’occasione.

La cassetta contiene solo brani originali: quattro colpi andati a segno, visto che finiranno (ovviamente riregistrati – The Mechanix molto rimaneggiata e col titolo cambiato in The Four Horsemen) tutti su Kill ‘Em All, divenendo classici della band.

No Life ‘Til Leather

Il secondo demo è il leggendario No Life ‘Til Leather, registrato nel luglio del 1982 (con la formazione del precedente) presso il Chateau East Studio di Tustin (California); inizialmente il risultato di queste session avrebbe dovuto portare all’uscita di un EP per l’etichetta High Velocity, che era però una label dedita al punk e rifiutò le registrazioni giudicandole troppo heavy.

Il  nastro si presenta in maniera decisamente spartana: una semplice copertina in bianco e nero, composta a mano con l’aiuto di china e trasferibili, su cui svetta il logo della band.

I sette brani inclusi costituiscono quasi l’intero repertorio dei Metallica (che dal vivo li abbinano a una serie di cover): parliamo di classiconi come Hit The Lights, The Mechanix, Motorbreath, Seek & Destroy, Metal Militia, Jump In The Fire e Phantom Lord.

Immediatamente il demo fa breccia fra gli appassionati del metal più sotterraneo, giungendo fino a Jon Zazula che, ascoltandolo, deciderà di far incidere un album ai ragazzi.

Il terzo demo

La terza cassettina griffata Metallica è nota con ben tre diversi titoli: Whiplash/No Remorse, The Megaforce Demo e anche KUSF Demo. Esce nel 1983 e viene incisa il 16 marzo dello stesso anno, ancora presso il Chateau East Studio. Consta di due soli pezzi e segna contemporaneamente un inizio e una fine: è l’ultima testimonianza della band con Dave Mustaine e la prima con Cliff Burton, da poco entrato nei ranghi, a sostituire McGovney.

Lo scopo di questo nastro è proprio presentare il nuovo acquisto al basso e avere un prodotto che fotografi la band, per cercare un contratto discografico serio.

Il demo viene consegnato anche all’emittente radiofonica KUSF (dal cui nome deriva uno dei titoli alternativi), che lo trasmette con una certa regolarità.