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Quello di Le Stelle di Mario Schifano è uno dei dischi più noti e ricercati dai collezionisti – di prog italiano e psichedelia, ma anche d’arte, vista la liaison stile Andy Warhol fra il Maestro e la band (a là Warhol coi Velvet Underground).

La band – nata col nome Le Stelle – si formò nel 1967 quando l’ultimo bassista dei Giacobini e dei New Dada, Giandomenico Crescentini, incontrò il chitarrista Urbano Orlandi. A loro si unirono il tastierista Nello Marini (ex Wretched poi nei Venetian Power) e il batterista originario di Alessandria Sandro Cerra. Trasferitisi a Roma, entrarono in contatto con Schifano, con cui scattò subito un buona alchimia, visto anche l’interesse del Maestro, in quel momento, di trovare un punto d’incontro fra la sua arte e un approccio pop psichedelico all’insegna della multimedialità (musica e cinema compresi).

Il disco

L’album della band – che, ribattezzatasi Le Stelle di Mario Schifano, si era spostata a Torino per le registrazioni – uscì nel mese di novembre del 1967 in circa 500 esemplari (ma la tiratura esatta non è nota). Alcune copie furono stampate su vinile rosso, ma non è mai stato appurato il numero esatto – si diceva fossero solo una cinquantina, ma l’informazione si è poi rivelata errata, lasciando insoluto il mistero.

L’album era reperibile in due edizioni: una “commerciale” prezzata 2.500 lire e reperibile nei negozi di dischi (non in tanti, visto che la distribuzione fu piuttosto traballante) e una riservata al circuito delle gallerie d’arte. La seconda includeva alcune litografie numerate del Maestro e veniva smerciata a 40.000 lire a pezzo – una cifra esorbitante per quel momento (lo stipendio medio di un operaio all’epoca non superava le 120.000 lire e quello di un impiegato 150.000).

L’album è stato più volte ristampato e bootlegato nel corso dei decenni, ma le copie originali hanno quotazioni alte che possono raggiungere i 3.000/3.500 euro per un esemplare in mint conditions.

Il sound

Il disco si divide in due parti piuttosto scollate. La facciata A contiene un’improvvisazione acida e psichedelica che rievoca probabilmente ciò che Le Stelle proponevano dal vivo nelle loro performance: avanguardia, psichedelia e sperimentazione arty. Il lato B raccoglie invece canzoni strutturate, con un’anima psichedelica fra pop e rock – con molti richiami ai Velvet Underground.

Il disco

 

 

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