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I CSI – alias Consorzio Suonatori Indipendenti – nascono nel 1992. Sono il risultato dell’unione delle forze di Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco e Giorgio Canali, all’indomani dello scioglimento dei CCCP, gruppo-simbolo di una certa Italian way di fare punk e rock alternativo.

La band nel 1997 incide e pubblica il proprio terzo lavoro sulla lunga distanza. Si tratta dell’album Tabula Rasa Elettrificata, ormai divenuto una sorta di pilastro della musica alternativa made in Italy. Il disco, quasi a sorpresa, ottiene consensi larghissimi fino a scalare le classifiche di vendita, superando addirittura Be Here Now dei re del Brit-pop Oasis.

All’inizio di marzo 2020 l’album viene ristampato – quindi a 23 anni dall’uscita originale – su vinile trasparente da Universal. E’ un evento atteso da fan vecchi e nuovi, ma qualcosa va storto. Tanto che qualche utente inizia a scrivere, nelle recensioni su Amazon, che qualcosa non va a livello di suono. E’ peggiore rispetto al CD d’epoca.

Quer pasticciaccio brutto del premix

Infatti arriva la conferma di Gianni Maroccolo, che su Facebook scrive testualmente: “Relativamente alle ristampe CSI! Non so come possa essere accaduto, ma in effetti pare che invece di utilizzare il master originale di T.R.E., abbiano utilizzato i premix che io e Gaspers mandammo alla Polygram (oggi Universal) alla fine delle registrazioni del disco che realizzammo a Carpineti”.

Poi Maroccolo aggiunge: “Già… cos’è un premix ? E’ un mix assai posticcio che viene fatto per fotografare lo stato della registrazione di una canzone in un dato momento della lavorazione di un disco. Nel caso specifico appunto, la fine delle registrazioni di T.R.E. e quindi, la fotografia più vicina alla versione definitiva di ogni canzone; step che precede la fase dei missaggi. Quindi chi ha sentito delle differenze e soprattutto un suono diverso dalla versione originale, ha perfettamente ragione. Non si tratta di nuovi missaggi (che mai avremmo autorizzato) ma di premix di lavorazione che normalmente vengono definiti ‘not for production’. Non ho idea ripeto di come questo possa essere accaduto. Abbiamo fatto presente alla Universal il problema e siamo in attesa di un loro cenno a riguardo. Inutile dire che tutti i CSI sono sorpresi e dispiaciuti quanto voi per l’ accaduto. Ci risentiamo appena ne saprò/sapremo di più”.

Questione di bolli

Insomma, un errore umano, per cui la prima tiratura di questa ristampa su vinile è stata fatta utilizzando una versione non definitiva delle registrazioni. Il tutto confermato dopo poco da Marok che ribadisce sempre via social: “Abbiamo avuto la conferma da Universal Music dell’errore di stampa del vinile di Tabula Rasa Elettrificata. Universal Music ci ha comunicato che stanno già procedendo con la stampa della versione corretta che avrà uno sticker con scritte bianche su fondo rosso al posto del precedente con scritte nere su fondo giallo”.

Anche Massimo Zamboni ha parlato dell’affaire su Facebook: “Cari amici, abbiamo appreso dell’errore di stampa del vinile di Tabula Rasa Elettrificata. Universal Music ci ha comunicato che stanno già procedendo con la stampa della versione corretta che avrà uno sticker con scritte bianche su fondo rosso al posto del precedente con scritte nere su fondo giallo. Queste le modalità per chi volesse rendere o sostituire la propria copia: reso presso il negozio in cui è stato acquistato / cambio con la nuova versione appena pronta presso il negozio in cui è stato acquistato (15/20 giorni circa). Per ulteriori informazioni potete scrivere direttamente a info@universalmusic.it”.

Ecco dunque il “busillis”: ci sono in circolazione due versioni di questa reissue: la prima, più rara e in parte ritirata dal mercato, con i premix come fonte audio. Si distingue dalla seconda (già immessa sul mercato) con il disco originale per il colore degli adesivi applicati sulla copertina. La versione con i premix ha adesivi tondi gialli, quella regolare li ha rossi.

Ovviamente i fan e i collezionisti più hardcore daranno la caccia al bollino giallo, sicuramente meno reperibile.