Condividi su

La scelta delle casse non è solo una questione di portafoglio e nemmeno di potenza o di dimensione del locale in cui avviene l’ascolto. L’elemento dal quale bisogna farsi guidare è la piacevolezza. Ecco alcuni consigli per fare la scelta giusta.

(di Enea Spinelli)

Il metodo corretto per farsi un’idea di quello che conviene acquistare è rivolgersi a un esperto che possa guidarci all’ascolto di diversi diffusori nello stesso ambiente, così da poter scegliere con certezza il prodotto con il suono che piace di più per poi decidere, eventualmente, di salire di prezzo.

Ovviamente a ragion veduta, cioè per puntare via via a un prodotto con un suono sempre migliore, una scelta giustificabile solo se porta effettivamente a un ascolto più piacevole. A guidare in questa ricerca, quindi, sarà sempre la piacevolezza, cioè la capacità delle casse di restituire nel modo più fedele e piacevole possibile le qualità della musica che si sceglie di ascoltare.

COME GIUDICARE LA QUALITÀ

Si può giudicare la piacevolezza delle casse sedendosi in un luogo ben insonorizzato e dotato di un buon impianto stereo, composto da giradischi e amplificatore, possibilmente simile come livello di potenza e qualità a quello che si usa in casa.

Con questo impianto, generalmente disponibile nei negozi specializzati o da un esperto del settore, vanno provati diversi diffusori, uno dopo l’altro. Lo scopo è cercare di capire come variano le caratteristiche del suono. Fermi restando tutti gli altri elementi dell’impianto.

Il punto di riferimento per poter giudicare la qualità del suono delle casse è la musica dal vivo. Immaginiamo di avere un quartetto che suona il brano preferito. Prendendo un disco con la stessa musica e mettendolo sul giradischi, il suono delle casse migliori è quello che riesce a restituire la stessa identica emozione del suono dell’esecuzione dal vivo. Ovviamente, questo è un riferimento teorico e assoluto, che però serve a dimostrare che la qualità e la piacevolezza di una cassa non è solo una questione di gusto.

Nella realtà non è possibile avere a disposizione un’orchestra. Bisogna continuare ad ascoltare lo stesso disco, possibilmente ben conosciuto, utilizzando via via diffusori diversi. Senza cambiare giradischi e amplificatore. Procedendo in questo modo, si possono apprezzare le differenze tra i vari tipi di diffusori in vendita, sapendo che, come succede in quasi tutti i settori dell’alta tecnologia, i maggiori benefici sulla qualità si apprezzano passando dalla fascia bassa a quella media. Tutti i miglioramenti successivi sono in proporzione sempre più di dettaglio e sempre più costosi e difficili da apprezzare.

POTENZA E PREZZO NON DICONO TUTTO

Un mito da sfatare è quello che impone la scelta delle casse acustiche in base al genere musicale che si ascolta. Non esistono casse ottimali per la musica classica o per il metal. Se una cassa riproduce in modo piacevole un disco di Beethoven, farà lo stesso egregio servizio con un disco degli Iron Maiden o di Madonna.

La piacevolezza nasce dalla capacità del suono di avere una grande dinamica, una buona ariosità, un ottimo riverbero nell’ambiente, con suoni alti e bassi e medi tutti ben ascoltabili e che non si coprono l’un l’altro. Se un diffusore suona bene, diffonderà bene qualsiasi genere musicale.

Allo stesso modo la piacevolezza non è questione di numeri e tanto meno di watt. Ci sono diffusori che possono emettere un suono ottimo con pochi o tanti watt. In generale, la “scuola americana” predilige le casse a bassa efficienza (fino a circa 85 db di efficienza, quello che in inglese si definisce “sensitivity”) e richiede amplificatori potenti da 200 o 300 watt per ottenere un suono veramente all’altezza. Diverso è l’approccio europeo, in cui si ricerca maggiormente l’alta efficienza (da 85 db circa in su). In questo modo è possibile usare amplificatori a bassa potenza, riducendo quindi anche tutti i problemi legati ai rumori di fondo, ai cablaggi e alle vibrazioni.

Estremizzando il concetto, la scuola dell’alta potenza va nella direzione degli impianti utilizzati per le fiere e le giostre. L’approccio che predilige alta efficienza e bassa potenza è molto più adatto per chi cerca un amplificatore da salotto, raffinato, con un suono dettagliato e pochi disturbi.

L’efficienza è una qualità che viene quasi sempre espressa dai costruttori. E’ un parametro che indica il suono che la cassa riproduce partendo da un impulso elettrico sempre uguale, misurato con un certo tipo di microfono a una distanza fissa.

Una volta capiti i concetti di efficienza e piacevolezza, l’altra informazione che anche l’esperto deve considerare è il tipo di amplificatore. È in base a quello che si può prendere una decisione corretta.

Un’ultima cosa: le dimensioni esterne dei diffusori non sono necessariamente indicative della loro qualità e capacità di soddisfare le orecchie più raffinate.