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Keith Richards, Talk Is Cheap – Remastered
eticjetta: BMG
2LP
voto: ***

Keith dice di Talk Is Cheap, il suo album solista del 1988, che è ancora «fresco come il giorno in cui è uscito». E non ha tutti i torti: riascoltarlo nel 2019 ci ricorda come è fatto il rock’n’roll senza tempo. Esattamente così come senza tempo è il suo creatore.

La ristampa per il trentesimo anniversario – disponibile in vari formati – include anche sei bonus track (quattro delle quali vedono la collaborazione del pianista Johnnie Johnson), compresa Big Town Playboy di Eddie Taylor, e la cover di Jimmy Reed My Babe. Per ascoltarle, però, occorre procurarsi la versione deluxe o super deluxe (con box esclusivo realizzato dalla Fender) e, a dirla tutta, si tratta di pezzi che non aggiungono poi molto all’album così come era stato concepito.

Questo perché in Talk Is Cheap Keith fa solo e unicamente ciò che meglio sa fare: quello che sentiamo nei migliori dischi degli Stones, tra riff ringhianti e accordature non standard (e il MI grave lo leviamo, che è di troppo). Oltre a tutto questo, qui canta da solista: e, nonostante quelle corde vocali strapazzate da ogni eccesso, gli riesce anche bene. Talk Is Cheap è materiale inossidabile perché ancora oggi trasuda energia – quella stessa a cui Keef attinse incidendolo in un momento di crisi con gli Stones, mettendosi in gioco con un ritorno alle origini blues e rock’n’roll.

«Questo album resiste. L’ho ascoltato e non attraverso la nebbia della nostalgia, perché non mi interessa. Questo disco è più della somma delle sue parti. Lo ammiro davvero. Ci stavamo divertendo e si sente»: parola di Keith.

(Lamberto Colpi)

La tracklist

Lato A
Big Enough
Take It So Hard
Struggle
I Could Have Stood You Up
Make No Mistake
You Don’t Move Me

Lato B
How I Wish
Rockawhile
Whip It Up
Locked Away
It Means A Lot