Alberto Radius, Radius

Alberto Radius, Radius
Vinile in edicola dal 14/10/2019
Collana: Prog rock italiano

Il chitarrista della Formula 3 esordisce come solista nel 1972 con un disco di improvvisazioni che coinvolgono alcuni dei più apprezzati musicisti del panorama italiano dell’epoca.
Parliamo di Franz Di Cioccio della Premiata Forneria Marconi, Demetrio Stratos e Giulio Capiozzo degli Area, Gianni Dall’Aglio e Vince Tempera (che in seguito fecero parte, con Radius, del Volo), Patrick Djivas e molti altri nomi illustri.

Tecnico del suono è Gaetano Ria, mentre alla produzione troviamo Lucio Battisti che, però, si cela dietro lo pseudonimo di Lo Abracek.
La copertina del disco, che ritrae Radius in un frigorifero, è di Ceasar Monti, celebre per aver firmato molte copertine illustri in quegli anni, da Fabrizio De André ad Angelo Branduardi, da Pino Daniele a Lucio Battisti.

I sei brani del disco, quasi interamente strumentali, si sviluppano lungo jam in cui la chitarra di Radius è ovviamente protagonista indiscussa.
Rock n.1, con i suoi fraseggi distorti, è il pezzo di apertura che ci accompagna verso To The Moon I’m Going, in cui ritroviamo la voce di Demetrio Stratos.

Radius chiude la prima facciata, per lasciare spazio al lato B con Prima E Dopo La Scatola, il cui testo porta la firma di Battisti.
Area è una luna improvvisazione dal sapore orientale che ci guida verso la chiusura con Il mio cane si chiama Zenone, dal gusto decisamente più rock’n’roll.

Radius è un album che non può mancare nella collezione degli amanti del prog italiano e che mette in luce lo straordinario talento del chitarrista romano.
Un disco di rock sfrontato, che odora di blues, di Jimi Hendrix e di psichedelia. E ovviamente di prog.

Tracklist

Lato A

Rock n.1
To The Moon I’M Going
Radius

Lato B

Prima e dopo la scatola
Area
Il mio cane si chiama Zenone