Condividi su

[Continua dalla parte 1]

Verso altri mondi

I brani incisi al Velvetone ben presto vengono confezionati in formato cassetta: seguendo i dettami di Geza X, gli Screaming Trees riescono a pubblicare il loro “disco”, o qualcosa che può somigliargli. Ne vengono stampati solo 1.000 esemplari che portano il logo della neonata Velvetone Records (l’etichetta legata allo studio omonimo), distribuiti dalla K Records di Calvin Johnson; si tratta di sei brani (poi ristampati dalla SST nel 1988, tre anni dopo) radunati intorno al titolo Other Worlds, che aprono la strada verso il primo pseudo-contratto discografico per la band. Fisk e il suo socio, infatti, propongono agli Screaming Trees di pubblicare un album vero e proprio, l’agognato 33 giri, ma a condizione che il gruppo si paghi tutte le spese… alla faccia del rischio imprenditoriale. Eppure la voglia di fare musica e l’entusiasmo hanno la meglio: racimolati i soldi da parenti e genitori, i due Conner, Lanegan e Pickerel si gettano a capofitto nell’impresa da cui nasce il primo LP, ossia Clairvoyance (1986). Gary Lee solitamente scrive tonnellate di riff e brani, li fa ascoltare a Lanegan che li sceglie, li seleziona e aggiunge il suo tocco artistico. È un metodo di scrittura che si consolida da subito, per restare invariato praticamente durante tutto l’arco della carriera del gruppo.

Gary Lee Conner: “Come al solito ero sfasato rispetto alla realtà. E infatti appena ci trovammo col nostro album di debutto finito, mi accorsi che non avevamo mai suonato dal vivo. In effetti c’era qualche problema in questo campo: dove diavolo poteva suonare, a Ellensburg, un gruppo come noi?”. Così, seguendo la lezione degli immensi Cramps, che nel 1978 avevano suonato una data del loro tour di fronte ai pazienti del Napa State Mental Hospital (in pratica l’ospedale psichiatrico di Napa, California), gli Screaming Trees organizzano il loro primo show in assoluto in un istituto per persone con ritardi nello sviluppo, l’Elmview Group Home di Helena Street a Ellensburg; pare esista anche un video della performance (che farebbe una fantastica coppia con quello dei Cramps, ampiamente reperibile), ma è scomparso nelle nebbie del tempo. In effetti la band è decisamente bizzarra, sia nel modo di operare che nelle sonorità proposte… per non parlare del look.

Una band di reietti

Il batterista Mark Pickerel descrive così la band all’epoca di Clairvoyance: “Eravamo una banda di reietti e sembrava che tentassimo di contraddirci continuamente a livello di look. Se Gary Lee si vestiva con qualcosa di totalmente psichedelico, io allora mi impuntavo a bardarmi da punk duro e puro. Lanegan aveva ancora l’aspetto di un contadino zoticone e Van si metteva impermeabile e mocassini. Proprio non riuscivamo a concordare un aspetto simile per tutti”.

Nel frattempo, però, Steve Fisk della Velvetone coi suoi contatti si dà da fare per ampliare il giro. È grazie a lui che gli Screaming Trees entrano nei radar di quella che è, in quegli anni, una vera icona delle etichette indipendenti: la SST di Greg Ginn (chitarrista dei Black Flag, tra le varie cose).

Certo gli approcci iniziali non sono semplici, come ricorda Mark Lanegan: “La prima volta che abbiamo parlato coi tizi della SST, dopo l’uscita di Clairvoyance, l’unica cosa che ci dissero fu: ‘Bella prova, ragazzi; è una gran cosa che abbiate pubblicato un disco’. Non gli piaceva l’album, direi. Poi però ci videro dal vivo e si esaltarono, ci chiesero di fargli avere un nastro live. Gliene demmo uno e nel giro di tre giorni ci stavano già telefonando. […] Ed è stata una bella coincidenza, perché eravamo sul punto di firmare con la Pink Dust, che poi è fallita”.

SST Records

Il legame con la SST inizia nel più classico dei modi, ossia con l’accordo standard che Ginn propone a tutte le band di cui si occupa: pubblicare un disco e poi vedere come si mettono le cose.  Nella realtà dei fatti, tra album, antologie ed EP gli Screaming Trees finiranno per far uscire cinque dischi con l’etichetta californiana. Il primo è Even If And Especially When (del 1987, sempre con Fisk dietro al bancone mixer) e appena esce il gruppo inizia a suonare con più regolarità dal vivo. Del resto questa è una caratteristica della SST: far girare le band il più possibile, a ogni costo e in condizioni che rasentano l’impossibile. I concerti sono vari ed eventuali: si passa dal locale per camionisti al club più tradizionale, fino al bar del profondo sud in cui la musica infastidisce gli avventori.

Mark Pickerel: “Avevamo a disposizione cinque dollari al giorno per mangiare. Questo era tutto… poi le cose hanno iniziato a migliorare lievemente dopo i primi due tour. Ci siamo divertiti come pazzi in giro; i momenti migliori sono stati il tour coi fireHOSE e poi i concerti coi Dinosaur Jr., i Sonic Youth, i Meat Puppets, i Nirvana… una volta suonammo anche con Alice Cooper”.

La SST crede molto nel gruppo ed è in uno dei momenti di suo massimo splendore (pubblica dischi veramente a raffica). È così che dopo una ristampa in formato CD/LP della cassetta d’esordio, si impegna a far uscire un terzo album della band (Invisible Lantern, che vede la luce nel 1988, sempre prodotto dall’ormai fedelissimo Fisk, nel suo Velvetone studio) e infine il quarto disco, Buzz Factory, che per diversi motivi costituisce un punto di svolta per la band.

Intanto il gruppo sta mutando sia a livello di sonorità che di equilibri interni. Il sound si fa più cristallino e pulito, mentre la voce di Lanegan diviene più bassa e roca, intrisa di pathos interpretativo. L’atmosfera nella band invece non è esattamente idilliaca, con i membri che conducono vite piuttosto separate e si vedono giusto per suonare. Addirittura nel 1988 Van Conner abbandona il gruppo per qualche mese e viene sostituito da Donna Dresch (poi nelle Team Dresch e personaggio chiave della scena queer-core).

Gary Lee: “Donna è stata con noi per tre o quattro mesi nel 1988. Van se n’era andato perché doveva fare tre lavori contemporaneamente per guadagnare abbastanza soldi per mantenere il figlio che gli era appena nato”.

[di Andrea Valentini – continua con la parte 3]