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I due rettili del rock – Iggy Pop e Jim Morrison – si sfiorarono in occasione di un concerto del ’67. Un incontro fugace destinato a cambiare in qualche modo la sorte della storia del rock estremo nascente…

[di Andrea Valentini]

È l’autunno del 1967 e ad Ann Arbor (Michigan, dove vive Jim Osterberg, alias Iggy Pop), in occasione della festa d’inizio dell’anno scolastico (University Of Michigan Homecoming Dance), è stato organizzato un concerto della band più calda del momento: i Doors di sua maestà Jim Morrison, il Re Lucertola.

Iggy, i fratelli Ron e Scotty Asheton e Dave Alexander – gli Stooges – arrivano al Fielding H. Yost Fieldhouse decisi ad assistere al concerto. Ma solo l’Iguana riesce a entrare: è l’unico, infatti, ad avere in tasca una tessera universitaria (risalente alla sua

iscrizione alla facoltà di antropologia, quasi subito abbandonata) e quella data è riservata solo agli studenti. I suoi amici restano fuori e tentano di sentire il live.

Ron Asheton: “Io rimasi a gironzolare fuori in modo da poter almeno sentire il concerto. Morrison era veramente ubriaco e i ragazzini continuavano a chiedere a gran voce Light My Fire”.

Iggy torna galvanizzato dall’esperienza: era arrivato pensando che sarebbe la serata sarebbe stata all’insegna di “musica senza palle”, eppure l’assoluto disprezzo per il pubblico e l’aria di sfida che Morrison e i Doors hanno dimostrato lo hanno conquistato.

Il King Lizard ha fatto la primadonna, cantando poco e in un fastidioso falsetto alla Betty Boop, per provocare la platea costituita da studenti e membri di confraternite universitarie: il concerto non è durato più di 20 minuti e diverse persone hanno minacciato di pestare il gruppo.

Ray Manzarek (tastierista dei Doors), anni dopo, ricorda così quella serata: “Iggy Pop, che molti considerano il padrino del punk, amava i Doors, specialmente Morrison. Iggy era ancora Jim Osterberg e venne a vederci quando suonavamo all’Università del Michigan. […] Il pubblico era composto da giovani in smoking dal collo taurino, con le loro ragazze in abito da sera. Suoniamo nella loro palestra e Morrison è ubriaco come una zucca, perché si rendeva conto della situazione in cui ci eravamo cacciati e voleva solo annullarsi. […] Tutto quello che volevano ascoltare era Light My Fire, ma Jim continuava a farfugliare cose senza senso. […] Allora dei giocatori di football grossi come frigoriferi hanno iniziato ad avvicinarsi a noi. Il preside è uscito e ha detto ‘Basta così, basta… il concerto è finito. Ragazzi potreste lasciare il palco? Andatevene’. E Morrison gridava ‘Cazzo, non vogliamo andarcene. Voi volete sentire altra musica, no?’. E quelli fischiavano. Ci pagarono e ce ne andammo per il rotto della cuffia, prima che ci facessero in briciole. Dopo Iggy ha detto: ‘Porco ca**o, ha vinto la vera anarchia. Ragazzi siete stati grandi. Mi è piaciuto’. Chissà cosa è successo nella mente di Iggy quella sera, perché è da allora che ripete quello spettacolo”.

Questo spettacolo segna senza dubbio il giovane Iggy e Ron Asheton ricorda: “Iggy studiava Morrison, imparava a usare il pubblico, a maltrattarlo e a scuoterlo. Morrison indossava un paio di pantaloni di pelle marroni, così Iggy si fece fare un paio di calzoni di vinile marrone, perché non poteva permetterseli in pelle vera”.

Gli annali

Stando a quanto riportato da testimoni e archivisti del rock, questo concerto è annoverato fra i peggiori dei Doors – nonché fra i più disastrosi mai tenuti in tutto il Michigan. La scaletta consta di soli tre pezzi – tre tentativi  non riusciti di eseguire il medesimo brano (Soul Kitchen).

Oltre ai Doors, quella sera del 20 ottobre, in cartellone c’erano anche i Long Island Sound (una band di studenti del campus, specializzati in cover beatlesiane) e tali The Five Bucks (non indicati nei volantini pubblicitari).

Si parla di un’affluenza di circa 5.000 presenti all’apertura dell’evento, con un biglietto prezzato 2 dollari.

[Foto: pubblico dominio]