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Il suo ultimo lavoro si chiama Scary Allan Crow, vinile color blood 180 gr che fa da colonna sonora all’omonimo fumetto. Un progetto multimediale imperdibile per i collezionisti

Dj Aladyn è musicista, compositore e dj. Chi ascolta Radio Deejay lo conosce bene. È in radio dal lunedì al venerdì con Nikki su Tropical Pizza e nel fine settimana, con Deejay is your Deejay e One Two One Two. Con i vinili ci lavora da sempre e li ama da prima. Ne possiede più di diecimila, in una casa tutta per loro.

In vinile è quindi il suo ultimo lavoro. Si chiama Scary Allan Crow e non è solo musica ma anche fumetto. Un disco che nasce come colonna sonora che accompagna la lettura di pagine disegnate da Lorenzo Palloni, edite da Edizioni Inkiostro300 copie di una Special Edition distribuita da Kappa Distribution, in una prestigiosa edizione limitata di vinile color blood 180 gr.

144 pagine ideate dallo stesso Aladyn e scritte insieme a Palloni, per un pubblico adulto che racconta di un viaggio attraverso dimensioni ultraterrene, dove la musica segue lo sviluppo della storia, lasciando un’inquietudine sonora, tra interludi che sottolineano la tensione e riempiono le pause. Sei ragazzi torturano un coetaneo in un rito sacrificale. L’assassinato torna in vita come spaventapasseri e, insinuandosi nelle menti dei suoi assassini, compie un viaggio di sangue e vendetta.

Nel progetto anche ospiti amici come The Spooky Scientist, il chitarrista Marco Trentacoste e il pianista Roberto Pace. È disponibile anche su Amazon.

Come è nato questo progetto?

«Il soggetto del fumetto è nato anni fa, avevo in mente una storia. Un giorno, grazie alla radio, ho conosciuto Lorenzo Palloni. Gli ho telefonato e gli ho detto che avevo sognato che facevamo un libro insieme. Abbiamo iniziato a rimbalzarci la storia. A distanza di quattro anni ecco il nostro lavoro. Sono un amante dei fumetti. Dylan Dog il mio preferito. E quando li leggo di solito immagino una melodia che accompagna la lettura. Ecco perché è stato normale pensare di comporre qualcosa per la nostra storia.»

Come è pensato il disco?

«È suddiviso in capitoli. Sono sei, come quelli della storia. All’inizio ho cercato di leggere e capire quanto poteva durare la lettura di un singolo capitolo. Poi sono andato a naso e la lunghezza delle tracce varia. Magari un capitolo dura sei minuti, quello seguente due e mezzo. Ho dato il mood. Questa produzione è diversa da tutto ciò che ho fatto fino ad ora ma sta piacendo. Anche spiazzando.»

Perché hai deciso di farlo uscire solo in vinile?

«Ho deciso di fare tutto in analogico, non in digitale. La mia passione per la musica è nata grazie al vinile. Il digitale è perfetto, riempie i nostri hard disk. Ma il vinile è un quadro, è una bella fotografia, ti chiede di fermarti ad ascoltare.»

Quali vinili stai ascoltando in questo momento?

«Sono un collezionista di colonne sonore e fantascienza. Al momento suona Stranger Things. Poi passo da Jack White agli Incubus, dall’elettronica all’album degli Ex Otago o Calcutta. Diciamo che vago molto negli ascolti.»

Quanti vinili hai?

«Quasi diecimila… Ho una casa apposta per loro. Sono venticinque anni che compro dischi. Ho il mio studio garage con vinili da tutte le parti.»

Questa ripresa nel mercato del vinile pensi sia una moda del momento o un ritorno a un ascolto diverso?

«Ora anche i grandi artisti sono tornati a stampare in vinile. Il mio disco l’ho stampato a Paullo ed erano anni che non vedevo una richiesta così alta. Se è una moda, è una bella moda, per le nuove generazioni soprattutto che incominciano ad ascoltare musica a casa, in tranquillità, nella loro cameretta. L’ascolto di un vinile crea una situazione privata. La musica di solito la si ascolta in giro, con le cuffiette, e la qualità del suono si perde. Ben vengano le mode così.»

Ora che Scary Allan Crow è fuori, sei già al lavoro su qualcosa di nuovo?

«Ho altri pezzi già pronti, nel 2018 probabilmente uscirà un nuovo singolo, questa volta solo in digitale, il video è pronto. Un nuovo album ancora non so.»