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Il 14 maggio del 1982 esce Combat Rock, quinto lavoro in studio dei Clash – e ultimo inciso con la formazione classica della band.

Ma Combat Rock è, in realtà, il risultato di un lavoro di taglio & cucito operato su un album che avrebbe dovuto chiamarsi Rat Patrol From Fort Bragg –  concepito per essere un doppio e quasi in veste di seguito ideale del rivoluzionario Sandinista (il triplo LP uscito subito prima).

Rat Patrol from Fort Bragg è sostanzialmente “figlio” di un solo Clash, ossia Mick Jones, che prende in mano la situazione e fa incidere alla band (ormai in preda a pesanti dissidi interni e dipendenze varie) presso gli Electric Lady Studios di New York le tracce portanti. Poi si mette al lavoro al mixer per lavorare il materiale grezzo. Il risultato è un gruppo di brani per circa 75 minuti di durata, che distillano tutte le influenze e le suggestioni del suono dei Clash fino a quel momento: un meticciamento fortissimo con funk, hip-hop, reggae e new wave.

Purtroppo, però, la band, il management e l’etichetta non apprezzano il lavoro fatto: viene ordinato, quindi, un lavoro di revisione e snellimento, con tanto di remix. Da qui, dunque, nasce Combat Rock nella forma che conosciamo.

Rat Patrol from Fort Bragg non è mai uscito ufficialmente in alcuna veste, ma è facilmente reperibile online oppure in versione bootleg. Ed è – come si diceva una volta – un must have per i fan di The Only Band That Matters, che presenta alcuni brani poi divenuti classici in una veste davvero speciale e sorprendente.

Vinyl numero 12 (gennaio-marzo 2020) è in edicola, con cover story dedicata ai Clash. Un menù ricco, per tutti i gusti degli appassionati di vinile nelle sue varie declinazioni.

In questo numero di Vinyl:

The Clash: London Calling / Il meglio del decennio 2010-201 /Alle origini dei Motörhead / Cesare Cremonini / Decca Story / Tiziano Ferro / Francesco Guccini / 70 anni di successi in vinile a Sanremo / Voice-O-Graph: la cabina delle meraviglie / Black Sabbath / Recensioni… e molto altro!