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Pierrot Lunaire, Gudrun
In edicola dal 02/09/2019
Collana: Prog rock italiano

Dopo l’eponimo album di esordio del 1974, i Pierrot Lunaire nel 1977 pubblicano Gudrun. Il titolo è legato alla mitologia nordica e va ricondotto a Crimilde, uno delle principali figure femminili del ciclo di Sigfrido e dei Nibelunghi).
La formazione del gruppo – nato a Roma nel 1974 – è cambiata, in seguito all’uscita del chitarrista Caporaletti e all’ingresso del soprano gallese Jacqueline Derby.

Il nucleo del trio, ossia Arturo Stalteri (tastiere, percussioni, voce) e Gaio Chiocchio (chitarra, tastiere, sitar, voce), con Gudrun si lanciano nella sperimentazione a tutto tondo. A partire dalla title track, un brano imponente della durata di 11 minuti, per poi continuare con Plaisir d’amour, con il suo tappeto di synth estremi, GalliaSonde in Profondità, fino al pezzo di chiusura Mein In Armen Italiener.

È uno dei lavori più sottovalutati della scena italiana degli anni Settanta e vale la pena riscoprirlo nella sua camaleontica capacità di miscelare la musica classico-contemporanea al rock più dilatato, gli strumenti acustici ai sintetizzatori, i rumori alle voci paradisiache, la melodia alla ricerca della non melodia. Non è prog: è già oltre.

Tracklist

Lato A

Gudrun
Dietro Il Silenzio
Plaisir d’amour
Gallia

Lato B

Giovane Madre
Sonde In Profondità
Morella
Mein Armer Italiener

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