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Perigeo, Abbiamo tutti un blues da piangere
In edicola dal 27/05/2019
Collana: Prog rock italiano

E’ il 1973 e i Perigeo giungono al loro secondo album in studio. L’esordio, Azimut, è uscito l’anno precedente e ha subito evidenziato la caratura della band, ma è con questa nuova prova che si verifica l’avvicinamento a sonorità più compiutamente jazz rock. Tanto da far guadagnare al gruppo il soprannome di “Soft Machine italiani“.

L’universo musicale e narrativo di Abbiamo tutti un blues da piangere è evidentemente l’apice del gruppo. Che riesce a coniugare suggestioni dei grandi padri del jazz con elementi mediterranei e un blues libero, personale, unico.

All’ascolto, l’effetto immediato è la netta sensazione di essere di fronte a un’operazione quasi rivoluzionaria di erosione degli schemi musicali esistenti, per creare un’entità inedita, organica e molto ricca.

Questa la formazione che troviamo nelle tracce del disco: Giovanni Tommaso (voce, basso), Claudio Fasoli (sassofono alto, sassofono soprano), Francesco D’Andrea (tastiere, pianoforte acustico, pianoforte elettrico), Tony Sidney (chitarra elettrica), Bruno Biriaco (batteria, percussioni).

La tracklist

Lato A
Non c’è tempo da perdere
Déjà vu
Rituale

Lato B
Abbiamo tutti un blues da piangere
Country
Nadir
Vento, pioggia e sole