Condividi su

Morrissey, California Son
LP, BMG Rights
voto: ****

Il “Figlio della California” è lui, anche se arriva Manchester ed è ultra-inglese, tanto che negli ultimi tempi ha sostenuto pure la Brexit. Morrissey campeggia in copertina: sguardo intenso e occhi azzurri, ciuffo onnipresente (ma con venature grigie) e la grafica a creargli quasi un’aureola.

Non è un santo, lo sappiamo bene: finisce spesso sulle cronache per le sue uscite poco corrette, per i concerti annullati all’ultimo. Ma quando canta è un’altra storia e in questo disco ha fatto tutto alla perfezione: è andato alla ricerca delle radici del suo pop elegante, reinterpretando 12 brani altrui.

California Son non è un disco di cover “normale”, anzi: le scelte sono ricercate come gli arrangiamenti dei brani. Vanno da Dionne Warwick a Roy Orbison (It’s Over viene cantata assieme a LP, una dei tanti ospiti), passando per Dylan e Joni Mitchell (ma in brani poco noti). Un personale pantheon, il suo romanzo di formazione attraverso le canzoni, che suona come un album originale.

Quella di Morrissey è una delle voci più belle in circolazione; quando è in stato di grazia, e quando non parla di politica (l’unico accenno indiretto è la scelta di Only A Pawn In Their Game di Dylan), gioca in un altro campionato, rispetto agli umani.

(Gianni Sibilla – da Vinyl n.9)

Tracklist

LATO A

Morning Starship
Don’t Interrupt The Sorrow
Only A Pawn In Their Game
Suffer The Little Children
Days Of Decision
It’s Over

LATO B

Wedding Bell Blues
Loneliness Remembers What Happiness Forgets
Lady Willpower
When You Close Your Eyes
Lenny’s Tune
Some Say I Got Devil