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Iggy Pop, Free
Lomas Vista/Caroline
voto: ***

Il “padrino del punk” non ha mai disdegnato flirt con altri generi, anche molto distanti dal rock.
E con questo Free, annunciato e pubblicato quasi a sorpresa nel corso di poche settimane, ribadisce il concetto.

Lo fa in maniera quasi spiazzante, riesumando le atmosfere vagamente free jazz del criticato – sul finire del secolo scorso – Avenue B, con un pizzico di intellettualismo alla Après (il suo disco da chansonnier del 2012).
Nel mix troviamo anche un filo di ambient/elettronica, giusto per ribadire che a lui piace non fossilizzarsi e restare al passo con i tempi.

Del resto in alcune recenti interviste ha dichiarato di essere affascinato dal fenomeno della trap, al punto da programmare spesso – nel corso del suo show radiofonico – brani del genere.
Ma veniamo al disco: come suona? Come un buon disco “di” Iggy Pop, ma non “alla” Iggy Pop… perché nonostante i suoi sforzi e 50 anni di carriera, l’Iguana è indissolubilmente legata all’idea di rock, nel nostro immaginario.

Qui Iggy sembra volere, magari in maniera definitiva, abbracciare quella libertà che ha sempre inseguito nella propria esistenza, permettendosi di fare un disco che segue una sola regola: non ci sono regole.
Per farlo chiede aiuto al trombettista jazz Leron Thomas e alla chitarrista e Noveller (all’anagrafe Sarah Lipstate), che in un caleidoscopio cangiante di generi e suggestioni ci guidano in suite jazzate, episodi spoken word, pulsioni wave-ambient, ballate algide… È un dolce perdersi in un universo narrativo ed emotivo forse a tratti un po’ troppo “free”, ma di sicuro artistico e stimolante.

(Andrea Valentini)

Tracklist

Lato A

Free
Loves Missing
Sonali
James Bond
Dirty Sanchez

Lato B

Glow in the Dark
Page
We Are the People
Do Not Go Gentle Into That Good Night
The Dawn