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Gong, The Universe Also Collapses
Kscope
voto: ****

Parafrasando un titolo dei Ramones, di fronte al nuovo album dei leggendari Gong viene da domandarsi: «Do you remember psychedelic radio?».
Perché la band – ormai orfana del vate/fondatore/ispiratore Daevid Allen (scomparso all’età di 77 anni, nel 2015) – con questo disco tenta fortissimamente di rinverdire i propri antichi fasti.
Ovviamente non toccano le vette di pietre miliari come Camembert Electrique o la trilogia Radio Gnome Invisible (del resto sono passati diversi decenni e il tempo, anche se gentiluomo, non perdona), ma i Gong nell’Anno Domini 2019 sono ancora in grado di restituire sensazioni forti, psicotrope.

Ed era il loro intento dichiarato, almeno stando alle parole di Kavus Torabi (chitarrista e cantante della band), che dice: «Volevamo incidere quello che per noi sarebbe stato IL disco di rock psichedelico. Il vocabolo “psichedelico” spesso viene usato a sproposito, perché la maggior parte di ciò che oggigiorno viene bollato come “psichedelico” non ha nulla a che fare con quella definizione. Io voglio ascoltare della musica che mi faccia sentire come se avessi assunto delle droghe».

E allora tuffiamoci in questo album di sole quattro tracce – per una durata complessiva di circa 43 minuti – che promettono viaggi mentali degni di una dose di ayahuasca, costruiti su suggestioni che guardano allo space rock, alla psichedelia canterburiana (e, perché no, a certo krautrock), in cui le divagazioni prog e i vezzi jazz/fusion sono relegati al ruolo di elementi scenografici di secondo piano.

(Andrea Valentini – da Vinyl n.9)

Tracklist

Lato A

Forever Reoccurring

Lato B

If Never I’m and Ever You
My Sawtooth Wake
The Elemental