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Francesco Guccini, Canzoni
a cura di Gabriella Fenocchio
Bompiani, 352 pagine

Quarantatré tra le più famose e importanti canzoni dell’artista di Pavana. Da Radici a Piccola città; da Eskimo ad Auschwitz, senza dimenticare Signora Bovary e Culodritto.

Gabriella Fenocchio, filologa e studiosa di letteratura italiana, le rilegge per noi e insieme a noi mostrandoci, grazie alle sue competenze, i segreti dello stile, la struttura metrica, le etimologie, i rimandi nascosti nei versi e facendo luce sui riferimenti più oscuri.

È un Guccini raccontato attraverso la complessità della parola, i suoi testi sono analizzati come fossero (e spesso lo sono) poesie. Francesco Guccini, insieme a Roberto Vecchioni, è il più “poeta” tra i cantautori italiani. Definizione che, però, lo stesso Guccini disdegna, quando scrive in Canzone delle situazioni differenti: «Malinconie discrete che non sanno star segrete, le piccole modeste storie mie, che non si son mai messe addosso il nome di poesie, amiche mie di sempre, voi sapete!».

Un consiglio: non credetegli.

Recensione pubblicata su Vinyl n.5