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Billy Corgan, Cotillions
2LP, Martha’s Music

Voto: ****
indie rock

Un album granitico nel suo essere eterogeneo, privo di ripetizioni, ispirato e ricco di sfaccettature.
C’è chi lo amerà e chi, ancora una volta, rimpiangerà la carica degli Smashing Pumpkins. Questo è l’ineluttabile destino di Billy Corgan: è difficile, spesso impossibile, sopravvivere al proprio mito.

Eppure Cotillions, seguito di Ogilala, è un viaggio musicale e umano che racconta molti aspetti del rocker di Chicago.
La sua voce nasale, immersa nella malinconia che pervade i testi, si accompagna alle chitarre acustiche di To Scatter One’s Own e Hard Times, pezzi di apertura del progetto, ai cori di Colosseum e Fragile, The Spark e persino ai violini di Buffalo Boys.
Dentro si trova anche un eco folk e in alcuni pezzi si respira un’aria country, basta ascoltare Jubilee.

Ritorna anche il primo grande amore: nella title track, il pianoforte accompagna l’ascoltatore dentro il mondo personale di William, che nel precedente lavoro, Ogilala, grazie a questo strumento aveva dato vita a quasi tutte le atmosfere sognanti del disco.

Cotillions è un doppio LP che merita tempo e ascolto, non è immediato, ma con un pugno di melodie e un’ampia varietà strumentale regala un Corgan che, spogliato dalla sacralità degli Smashing Pumpkins, trova finalmente una vera dimensione solista.

(Claudio Cabona)

Tracklist

To Scatter One’s Own
Hard Times
Jubilee
Fragile, The Spark
Cotillions
Faithless Darlin’
Colosseum
Martinets
Buffalo Boys
Dancehall
Cri de Coeur
Like Lambs
Rider
Apologia
Neptulius
6+7
Anon