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Beck, Hyperspace
LP, Capitol

voto: ***
Indie

È nato un nuovo dream team in questo fine ventennio del secolo XXI: Beck, infatti, per il suo ultimo album Hyperspace, ha voluto al suo fianco nientemeno che Pharrell.
Sono passati circa quattro lustri da quando i due iniziarono a pensare a una collaborazione e ora ben sette delle 11 tracce di questo quattordicesimo disco dell’artista statunitense – come nella migliore tradizione delle profezie autoavveranti –  sono state scritte e prodotte insieme.

I due indubbiamente si divertono a mescolare stili e sonorità, con Pharrell che ritocca e snellisce il tutto da Gran Maestro del minimalismo qual è.
Lo fa, naturalmente, senza snaturare il linguaggio di Beck – a partire dalla chitarra slide in Saw Lightning, che richiama Loser, hit incontrastata del 1993, inno di una generazione di slacker (wannabe o veri, poco importava…). 

Ironia della sorte, però, è che forse il pezzo più bello dell’intero LP, Stratosphere – con Chris Martin dei Coldplay ai cori – non porta la firma di Pharrell, ma ci regala il Beck più delicato e sofisticato dei tempi di Sea Change.
Va detto, comunque, che se l’intento era di farci fluttuare nell’iperspazio, non poteva verificarsi una congiunzione astrale migliore di questa. Con Beck e Pharrell insieme in studio, l’assenza di gravità è assicurata.

(Daria Croce)

Tracklist

Lato A

Hyperlife
Uneventful Days
Saw Lightning
Die Waiting
Chemical
See Through

Lato B

Hyperspace
Stratosphere
Dark Places
Star
Everlasting Nothing