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Stefano Spazzi, Beat in rosa
Italic, 139 pagine

Nomi come Le Scimmie, Le Snobs, Le Stars, Le Pupille, Le Najadi, Ambra Borelli & le Gatte, Le Svitate vi dicono qualcosa? No? Niente paura, siete in numerosa compagnia. Quella delle band beat “all girls” è una delle storie meno conosciute della vicenda musicale italiana degli anni Sessanta.

Sappiamo tutto o quasi dell’Equipe 84, dei New Trolls, dei Rokes, dei Corvi, dei Giganti e anche dei Bisonti. Ma mentre i maschi erano idolatrati e ottimamente pagati, per le ragazze beat la vita era dura e piena di frustrazioni.

Questo libro rende giustizia (tardiva, forse, ma meglio tardi che mai) a tante bravissime musiciste che, magari a loro insaputa, lavoravano per superare tabù e pregiudizi e aiutavano le ragazze loro coetanee a diventare donne emancipate.

Particolarmente interessante è il racconto che riguarda le Stars, band di Piombino formata da Maida Salis, Daniela Rocchi, Daniela Santerini, Manuela Bernardeschi, Edi Tafi, Franca Deni e Aura Baldaccheri.

Nel 1968 le Stars firmano un contratto per una serie di concerti all’estero. Ma il documento è scritto in inglese, così, anziché in Giappone, come credevano, si ritrovano a suonare in Vietnam in piena guerra. Pensate che si siano messe paura? Ma quando mai…

Recensione pubblicata su Vinyl n.5 (gennaio 2019)