Condividi su

Banco Del Mutuo Soccorso, Transiberiana
Inside Out Music
voto: ****

Questo è il terzo album di inediti che il BMS pubblica in trentacinque anni, dopo …E via (1985) e Il 13 (1994). Dopo quest’ultimo aveva realizzato solo live (sia con 20 minuti di musica inedita come in Nudo del 1997, legacy edition).

Il gruppo si è concentrato per troppi anni sulla dimensione concerti, dimenticando l’importantissima produzione discografica originale. Transiberiana giunge a colmare un buco che stava diventando troppo profondo. Specialmente in un momento così delicato dopo la morte di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese.

Diciamo subito che è un album bello, solido, suonato alla grande. Sicuramente il migliore possibile per questa nuova avventura con la Inside Out, etichetta internazionale che sta puntando sui nomi storici del nostro prog.

Il gioco, acrobatico solo quando e quanto serve, tra le tastiere di Vittorio Nocenzi e le chitarre di Filippo Marcheggiani e Nicola Di Già, è uno dei caratteri distintivi dei brani, dove anche la solida ma agile sezione ritmica (Fabio Moresco alla batteria, già con Metamorfosi, e Marco Capozi al basso, prima con il Balletto di Bronzo) gioca un ruolo fondamentale.

Due sono le cose da aggiungere. La voce di Tony D’Alessio, che doveva scalare una montagna infinita nella sostituzione di Francesco, si spinge su terreni lontani, senza forzare alla ricerca dell’effetto ed esplora notevoli emozioni. Infine, Vittorio Nocenzi ha trovato stimoli importanti a livello compositivo con nuove collaborazioni: musicale con il figlio Michelangelo, pianista pure lui, e di scrittura testi con Paolo Logli.

Il resto? Ascoltatelo, non rimarrete delusi. Il Banco non ha dimenticato gli anni ’70 ma ha capito che siamo nel 2019, senza cedere a inutili mode.

(Guido Bellachioma)