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È passato poco più di un mese dalla pubblicazione di The Teal Album e domani, 1 marzo, è la volta di The Black Album. Con questa doppietta i Weezer dimostrano che la voglia di suonare e divertirsi è la stessa di quel lontano 1994, l’anno che li portò al successo con Buddy Holly e relativo video in stile Happy Days.

Se, però, le dodici cover di The Teal Album sono state quasi un gioco poi sfuggito un po’ di mano – tutto, infatti, è nato dalle richieste insistente di un fan che voleva ascoltare Africa dei Toto rivisitata da Rivers Cuomo e soci – con The Black Album i ragazzi fanno sul serio.

Ma non è tutto. Questo tredicesimo disco in arrivo, in realtà, è solo la punta dell’iceberg. Nel corso di un’intervista, infatti, il frontman della band di Los Angeles ha dichiarato di essere al lavoro su un altro paio di album targati Weezer.

Il primo pare che si chiamerà Van Weezer e sarebbe caratterizzato da un suono potente delle chitarre, che richiama l’impatto live del gruppo. Il secondo, Okay Human, completamente diverso, sarebbe ispirato a un album del 1970 firmato dal cantautore statunitense Nilsson (alias Harry Nilsson, Bo Pete, Johnny Niles e Buck Earle). Si tratta di Nilsson Sings Newman, forse il lavoro di maggiore successo del singer-songwriter scomparso nel 1994. Il 33 giri contiene una serie di cover di Randy Newman rilette tramite un intreccio di piano e orchestra, «tra melodie meravigliose e testi estremamente eccentrici», ha aggiunto Cuomo.

A conti fatti, con i due LP in lavorazione, i Weezer arriverebbero a otto album pubblicati soltanto nell’ultimo decennio. E sicuramente hanno altre sorprese in mente…

[Foto di Tankboy, licenza CC BY-SA 2.0]