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Agenzia X, la casa editrice fondata da Marco Philopat – agitatore culturale di matrice punk, nonché scrittore – in collaborazione con Moicana ha varato un progetto molto interessante anche per chi ama il vinile.

Si tratta di L’edicola che non c’è, ossia un archivio online che vuole rendere disponibili i numeri digitalizzati di riviste, giornali, fanzine, punkzine del composito microcosmo della cultura underground milanese nel suo svolgersi storico degli ultimi 50 anni.

Gli ideatori del progetto spiegano: “L’edicola che non c’è consente la consultazione del caleidoscopico materiale autoprodotto dai movimenti della controcultura milanese a partire dagli anni Sessanta fino a oggi. Riviste, fanzine, punkzine, opuscoli ecc. (originali o in fotocopie) sono esposte in diverse scaffalature suddivise per decenni. Proprio come in un’edicola le persone possono aggirarsi tra gli scaffali prendere in mano una rivista degli anni Settanta, consultarla, poi fare qualche passo avanti e prenderne un’altra degli anni novanta e così via per un percorso storico tra le diverse caratteristiche delle pubblicazioni esposte”.

Per il momento sono state caricate online 90 pubblicazioni e sono disponibili all’indirizzo https://archive.org/search.php?query=creator%3A%22Agenzia+X%22

Al progetto web è legata anche un’esposizione consultabile fisicamente. L’edicola che non c’è fisica è situata nel tunnel della metropolitana milanese MM1, tra la stazione di Cordusio e quella di Duomo. Proprio dove nacque, nel 1966, la redazione informale della prima rivista underground: Mondo beat. Tutto il materiale esposto nella sede fisica è stato digitalizzato e reso fruibile gratuitamente online. Un archivio che permette la connessione tra memoria e realtà, creando quel filo rosso per lo sviluppo delle controculture a venire.

Inutile dire che molte delle pubblicazioni raccolte hanno legami stretti se non strettissimi con la musica e rappresentano, dunque, un patrimonio grandissimo da consultare per avere informazioni su vecchie uscite, artisti di nicchia e “movimenti” magari ormai offuscati dal tempo trascorso.