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I capitolini Dalton sono un unicum nella scena legata al circuito punk/oi/street punk: pur avendo solide radici in questo humus, infatti, hanno un’anima striata di sensibilità pop. La medesima sensibilità che sembra prendere il sopravvento in questo nuovo album (il loro terzo) da poco disponibile su etichetta Hellnation.

Papillon è infatti un 33 giri che sconfina piacevolmente nel power pop, nel rock’n’roll glam più catchy e in lidi che solo in parte – almeno a livello sonoro – hanno a che fare col punk o gli spigoli della musica più stradaiola amata da skin, bootboy e street kid. E infatti, a dispetto degli eventuali pregiudizi di chi non li conoscesse, i Dalton sfornano il loro album più accessibile, fruibilissimo anche da chi non abbia ascolti particolarmente alternativi o sotterranei. Basta amare le melodie e un po’ di energia e il gioco è fatto – grazie anche a una produzione molto curata, a tratti ai confini col patinato, e a diversi accorgimenti per movimentare i brani, svincolandoli dai binari minimali delle strutture dell’oi e del punk.

I testi sono – come tradizione della band – quadretti di vita vissuta, quotidiana e condivisibile: un elemento che rende più “caldo” l’impatto della loro musica, per la facilità di identificazione con molti dei temi trattati.

Per buona pesa, si segnala anche la partecipazione amichevole di Marco Giallini (l’attore che in molti ricorderanno nei panni televisivi di Rocco Schiavone, ma anche in film fortunatissimi al botteghino), che presta la voce per la lettura di un sonetto di Gioacchino Belli – un tocco in più per creare il giusto mood.

Per citare l’immagine evocata nel comunicato stampa del disco, “dalla copertina al titolo, Papillon è farfalla che diventa bruco per ridiventare farfalla: un qualcosa che cerca la fuga verso l’ignoto, il fondo che viene a galla e finalmente prende luce”. Una metafora valida tanto a livello di musica che di testi.

Papillon è disponibile su vinile (anche in una tiratura limitata di 100 copie di colore giallo), con CD allegato.

La tracklist

Lato A

Li du ggener’umani
L’appartamento
Io e tu
Marianne
Se la mia pelle vuoi
Per Dio

Lato B

Se
Qui quo qua
In disparte messi da parte (Sottoproletariato)
Senza amore