In abbinamento al numero di De Agostini Vinyl di questo mese, dal 15 novembre, The Times They Are A-Changin’, il primo disco della Bob Dylan Vinyl Collection che ogni 15 giorni presenta al pubblico un nuovo titolo. Ecco perché la cover story di questo mese è dedicata al grande menestrello di Duluth.
«I tempi stanno cambiando», annuncia Bob con i toni di un moderno profeta: la nuova strada è aperta, chi non sta al passo si faccia da parte. Ma per cambiare più in fretta bisogna farsi sentire, con la denuncia di The Lonesome Death of Hattie Carroll o con le rime serrate di Only a Pawn in Their Game, brano che riecheggerà anche alla storica marcia su Washington, in cui Martin Luther King pronuncia il suo discorso più famoso. L’apoteosi del Dylan cantautore di protesta è probabilmente qui, prima che insieme ai tempi cambi anche lui, e con lui tutta la musica.
Dal Minnesota al premio Nobel, raccontiamo vita e opere del cantautore più importante di sempre, attraverso la penna del grande Riccardo Bertoncelli, autore tra l’altro del libro Una vita con Bob Dylan.
E non è solo Dylan il protagonista di questo nuovo numero. Dal blues alla canzone politica, Eugenio Finardi si racconta tra le nostre pagine, ripercorrendo con la sua grinta il rock’n roll degli anni ’70. L’emozione della musica, le prime passioni, la scoperta del blues, la ribellione, la musica italiana.
E poi le recensioni e le proposte d’ascolto. E ancora una guida agli acquisti, i consigli per chi deve comprare un giradischi, la visita a una delle più grandi aziende produttrici di vinili, la MPO, un viaggio nella memoria dei Police e tra le strade di Roma a caccia di dischi.
E ancora, Pino Daniele, che continua tra le nostre pagine e nella collezione in edicola e online, con il disco Bella ‘Mbriana, l’album che realizza il sogno di Pino: avere delle collaborazioni internazionali, tra i suoni e le ispirazioni di Wayne Shorter e di Alphonso Johnson, direttamente dai suoi amati Weather Report. Così ne parla Roberto Mancinelli: “Grazie a questi ospiti il suono di Annarè, brano di apertura del 33 giri, emette un profumo ancor più dolce della sua originale stesura e il pulsare ritmico di Tutta n’ata storia prende una speciale energia. Stesso ritmo per la title track Bella ’mbriana che si arricchisce delle sfumature di Rosario Jermano alle percussioni e alle coloriture di campane e pelli. È un genere a sé Tarumbò, traccia atta a riempire il quarto microsolco, in un mix di tarantella e blues. (…)Urlo di ribellione e ritmo vago-tribale, invece, per Mo Basta, traccia di apertura del lato B. Maggio se ne va chiude questo strepitoso album”.
Questo e molto altro nel numero di novembre del nostro magazine. Da sfogliare, ovviamente, ascoltando il primo disco in abbinamento che trovi in edicola o qui.
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