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Non volano solo i proverbiali asini. A volte anche i suini volano nel cielo con il brivido di librarsi con risultati inaspettati

[articolo pubblicato su Vinyl n.8]

Questo disco dei Pink Floyd abbandona le indagini psicologiche di The Dark Side Of The Moon e i toni sentimentali di Wish You Were Here, per immergersi in una angosciante critica sociale, ispirata alla celebre distopia letteraria di Orwell, La fattoria degli animali, rivolta però non contro l’ormai tramontata angoscia stalinista, bensì contro la crescente follia capitalista della seconda metà del Novecento.

La ritrovata “asprezza” del disco, enfatizzata dal tema industriale della copertina, è in parte dovuta, come racconta il batterista della band Nick Mason, a un’inconscia reazione della band alle accuse che, nella seconda metà degli anni ’70, l’emergente cultura punk scagliava contro la tradizione musicale del tempo, apostrofando band come appunto i Pink Floyd “dinosaur rock”.

Il compito di dare a questo disco una degna cover viene affidato allo studio Hipgnosis, già autore di molte cover iconiche dei Floyd. La prima proposta avanzata ritrae una camera da letto buia con la porta socchiusa. Dall’entrata, un bambino sbircia all’interno solo per sorprendere i genitori durante un “animalesco” atto sessuale.

L’idea, tuttavia, deve essere sembrata ancora troppo intimistica alla band che, alla fine, ha preferito un progetto ideato dallo stesso Roger Waters. Il cantante, bassista e compositore dei Pink Floyd, che nel 1976 vive nei pressi di Clapham Common a Londra, vede quotidianamente la Battersea Power Station. Affascinato da quel morente monumento della gloria cittadina e industriale del primo Novecento, Waters decide di usarla come protagonista della copertina di Animals.

Per sottolineare l’intento distopico e le visioni angoscianti del disco, i Pink Floyd decidono di aggiungere alla veduta della Battersea uno dei loro celebri “maiali volanti”, commissionando all’industria tedesca che aveva progettato gli Zeppelin e all’artista australiano Jeffrey Shaw la costruzione di un gigantesco pallone a forma di porco lungo 12 metri e riempito di elio.

Il 2 dicembre 1976, il maiale viene liberato nel cielo vicino alla Battersea. Un’equipe di fotografi insegue lo scatto perfetto, mentre l’animale vola sopra le ciminiere della centrale. Nel frattempo, un cecchino viene posizionato nei paraggi con il compito di abbatterlo una volta terminato il set.

Il giorno seguente, i Pink Floyd decidono di tentare una seconda serie di riprese, ma questa volta si dimenticano di ingaggiare il cecchino. Il risultato è il più imbarazzante che si possa immaginare: durante il set, il maiale “tenta la fuga” verso Heathrow. Decine di voli vengono immediatamente cancellati e l’aeroporto precipita nel panico, mentre il maiale volante scompare all’orizzonte. Verrà ritrovato molte ore dopo nel Kent da un allevatore di mucche, minacciato dal bestiame in preda al terrore.

Recuperato, il maiale si innalzerà sopra la centrale di Battersea un’ultima volta il giorno seguente per terminare gli scatti.

Nonostante questi sforzi, le foto della centrale scattate prima del passaggio del maiale appaiono più evocative e la band ricorre al fotomontaggio per comporre la copertina di Animals. Oltre a quest’album, la Battersea compare anche nel film Help! dei Beatles, nel booklet di Quadrophenia (1973) degli Who, tra le foto nella custodia di The Resistance dei Muse e sulla retrocopertina di Bona Drag di Morrissey. Una vera superstar.