Un album geniale. Una copertina spiazzante a base di capre, frutta a pezzi e zoo per bambini…

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Lunedì 16 maggio 1966. Il Partito Comunista Cinese sancisce ufficialmente l’inizio della Rivoluzione Culturale e negli scaffali dei negozi di dischi arriva Pet Sounds. È il 33 giri in studio numero 11 per i Beach Boys e consta di 13 brani quasi totalmente scritti, arrangiati e prodotti dal mercuriale Brian Wilson (che ormai da circa un anno aveva smesso di suonare dal vivo con la band) fra gennaio e aprile del ‘66. Il disco è diventato un punto di svolta nella storia della musica pop, ma con una copertina che non lo lascia sospettare neppure lontanamente: una foto dei ragazzi della band che accarezzano e danno da mangiare a un gruppo di capre allo zoo di San Diego. Nessuno del gruppo sembra ricordare da dove sia arrivata l’idea di uno shooting allo zoo per la copertina, ma è certo che il tutto avviene giovedì 10 febbraio 1966, di prima mattina, con un tempo nuvoloso. Mike Love, Al Jardine, Brian, Carl e Dennis Wilson volano allo zoo di San Diego, in compagnia del fotografo George Jerman, che nella giornata realizza diversi scatti, mentre i ragazzi si aggirano per la struttura firmando autografi. La foto selezionata viene scattata nel cosiddetto “petting paddock”, ossia un’area dello zoo di San Diego riservata ai bambini, dove è possibile accarezzare gli animali in libertà, tra cui delle capre e una tartaruga gigante. L’area esiste ancora anche se molto cambiata. Sulla copertina si vedono distintamente i Beach Boys accerchiati da otto capre che cercano di prendere i pezzi di mela dalle loro mani. Al Jardine, nonostante l’atmosfera spensierata evocata dalla foto, la ricorda con un certo fastidio per via della grossa capra bianca: “Quella bestiaccia la odiavo, continuava a saltarmi addosso. È uno degli animali più odiosi che io abbia mai visto”, ha raccontato in un’intervista radiofonica. Allo shooting seguì anche una polemica: lo staff dello zoo accusò la band, in particolare Dennis Wilson, di avere maltrattato alcuni animali. I Beach Boys risposero di essere stati loro, in realtà, vittime dell’esuberanza delle capre.

 

 

 

 

L’OPINIONE DI MACCA

Paul McCartney, vedendo l’album, disse a Mike Love: “Penso che dovreste davvero curare di più le vostre copertine”. Molto british e diplomatico ma severo, senza possibilità di appello.

 

 

SUONI ADDOMESTICATI

Impossibile risalire all’origine del titolo del disco. Ogni membro della band dà versioni diverse. Secondo Brian Wilson è un omaggio a Phil Spector (le sue iniziali sono le stesse di Pet Sounds).

 

IL FONT

Il carattere usato per le scritte sulla copertina è un Cooper Black. Fin dagli anni ’20 è sempre stato uno standard tipografico. Lo si trova anche su L.A. Womandei Doors e ZiggyStardustdi Bowie.

 

 

CHE FINE HANNO FATTO LE CAPRE?

Lo zoo di San Diego ha chiarito che sono ormai – ovviamente – tutti morte, dopo aver però felicemente vissuto allo zoo, nell’area bambini. Nessuna delle capre ha dato alla luce cuccioli.