Una due giorni di incontri e scambi sul mondo del vinile, tra conferenze, personaggi, a celebrare lo splendore del vinile nell’era digitale

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Celebrating the rebirth of global vinyl industry. Il messaggio di benvenuto a Making Vinyl, evento dal 6 al 7 novembre, ci dice che siamo qui per celebrare la rinascita dell’industria del vinile a livello globale. Un piano ambizioso ma decisamente molto attraente.
Siamo a Detroit, Michigan. Nel cuore degli Stati Uniti. Perché propio Detroit?
Sicuramente c’è lo zampino di Jack White, nome d’arte di John Anthony Gillis cantante e chitarrista dei White Stripes, musicista incredibilmente completo ed eclettico, che qualche anno fa, proprio a Detroit, la sua città natale, ha dato vita alla Third Man Record e alla sorella Third Man Pressing. Un microcosmo completo dove il vinile la fa di padrone: in un colpo solo, produzione, stampa e distribuzione.
A detta dello stesso Jack «il vinile è il supporto che più di ogni altro restituisce alla musica il rispetto e la devozione che questa merita».

Jack White on stage

Third Man e Record Store Day sono i promotori principali di queste due giornate.
Un modo per celebrare il disco nero,certo, ma anche per capire come questo mercato sia cambiato e quali sfide la crescita pazzesca degli ultimi anni ha comportato per tutti gli attori della filiera produttiva; partendo dal lavoro di artisti ed etichette (grandi e piccole), fino all’evoluzione e all’aggiornamento delle macchine e dei processi produttivi.
Senza perdere di vista l’obiettivo principale per tutti: quality is the key point.
La qualità è la chiave per continuare a tenere vivo il mercato e garantire che il prodotto sia all’altezza delle aspettative del pubblico.
D’altronde, come ci ricorda sempre Jack White «il vinile è semplicemente il modo migliore per ascoltare musica». E noi non potremmo essere più d’accordo.