Moda o affare? I 33 e i 45 giri sono sulla cresta dell’onda. Le vendite aumentano, gli ascoltatori rallentano

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Eravamo rimasti in pochi ad ascoltare i vinili. Eravamo i nostalgici, a volte anche i vecchi. Poi di colpo qualcosa è cambiato. Forse per un bisogno di rallentare, nell’epoca di connessione continua della nostra società, dove tutto corre, tutto scorre e la musica si ferma in una grande playlist digitale.

C’è chi dice che gli album non abbiano più senso di esistere, bastano le canzoni e la loro fruizione in digitale. Le chiamano playlist.

E noi no, non siamo d’accordo.

E non siamo i soli. Nel primo semestre del 2017 il vinile si è preso il 9 per cento delle vendite del mercato discografico italiano. Si parla di più di cinque milioni di euro, con una crescita del 44 per cento rispetto all’anno precedente. Non è poco. Non è un dato da sottovalutare. Il numero di chi ascolta i vinili sta aumentando. Gli album riacquistano il loro senso più antico.

E se Sony riapre la sua fabbrica in Giappone, se i locali rimettono in mostra i giradischi, se gli alberghi offrono servizi ad hoc per i vinilisti, ecco che Amazon, dal 23 al 29 ottobre, lancia la nuova edizione della Vinyl Week. Con offerte speciali e edizioni limitate. E l’attesa, per noi, diventa quasi da vigilia di Natale.

Chi torna al vinile vuole qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Vuole un ascolto più vero, gode delle edizioni arricchite da materiale fotografico, colleziona le uscite migliori dell’epoca preferita.

Estrae il disco dalla copertina, lo appoggia sul piatto, lascia che il nero inizi a girare, con una puntina nei solchi. È come un rito. Quasi una pratica di benessere. Uno stop voluto. E sentito. Come in una di quelle filosofie di vita che arrivano dal Nord. Rallenta, e ascolta buona musica. Questo l’unico mantra.

E allora sì, mentre tutto corre e tutto scorre, non c’è niente di più bello di fermarsi, spostare il braccio sul disco. E lasciare che quei venticinque minuti di musica, minuto più, minuto meno, siano la sola cosa che importa a riempire lo spazio.

Che cosa vogliamo ascoltare oggi?