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Il disco di esordio dei Guns N’ Roses: una cartolina di 10 anni prima, un allievo di Robert Crumb e la voglia di provocare sempre e comunque…

[articolo pubblicato su Vinyl n.14]

Appetite For Destruction, l’album di esordio dei Guns N’ Roses, esce su etichetta Geffen il 21 luglio del 1987. Incredibilmente, visto il successo che avrebbe avuto a partire dall’anno seguente, il disco viene accolto con freddezza. L’unico elemento che suscita una reazione è la copertina, che viene immediatamente messa al bando e sostituita con la famosa “cross cover” perché le grandi catene di distribuzione rifiutano di vendere un disco con un artwork così oltraggioso.

La copertina originale è, infatti, un disegno di Robert Williams risalente a circa 10 anni prima (è datata 1978, anche se in alcuni libri d’arte contemporanea si parla di 1979), intitolato proprio Appetite For Destruction.
Ritrae una scena molto violenta: una ragazza ha appena subito un’aggressione (palesemente a sfondo sessuale) da parte di un robot e giace semisvenuta sul marciapiede. Il droide sta distruggendo dei robottini a molla che la ragazza vendeva, esponendoli su un banchetto. Sull’aggressore incombe una figura mostruosa che è in procinto di scagliarsi contro di lui per fare giustizia e vendicare il crimine perpetrato.

Una cartolina tra le mani di Axl

Il disegno, apparso su una cartolina messa in circolazione anni prima, finisce fra le mani di Axl Rose proprio quando i Guns stanno decidendo che cosa piazzare in copertina e come intitolare l’album: è amore a prima vista… Titolo e grafica sono serviti su un piatto d’argento.

La Geffen non è entusiasta, inizialmente, ma poi la dirigenza si persuade che in effetti il disegno incarna l’essenza della band – provocatoria e pericolosa – per cui autorizza a procedere.
Paradossalmente anche Williams, contattato dal management dei Guns per regolare le questioni dei diritti, non è convinto.

In un’intervista rilasciata a Entertainment Weekly nel 2017 l’artista ha spiegato: «Mi chiamò l’agente di Axl per dirmi che erano molto interessati al disegno. Io dissi che non era una buona idea. Era troppo violento e si sarebbero ficcati in un mare di guai. […] Poi Axl venne a trovarmi. […] Gli dissi che, se avevano le palle per mettere il disegno sul disco, allora per me era ok».

(Andrea Valentini)